Milano 14 Giugno – Non semplice il compito che si prefigge la polizia di Ancona che sta cercando di rintracciare e avvertire più di duecento ragazze che potrebbero essere state infettate con il virus dell’Hiv da Claudio Pinti, un 36enne anconetano che è stato arrestato ieri per lesioni gravissime dolose ai danni della sua ex compagna. Nonostante sapesse da almeno 11 anni di essere sieropositivo, per lui semplicemente l’Aids “non esiste”, così ha continuato a fare sesso con centinaia di ragazze contattate soprattutto in chat, senza preoccuparsi di proteggerle e senza rivelare loro il suo terribile segreto.
Il suo comportamento scellerato potrebbe aver generato una vera catasfrofe sanitaria, tanto che inquirenti hanno deciso di diffondere la sua fotografia e le sue generalità.
“Per esigenze investigative e per il rilevante interesse pubblico che potrebbe riguardare eventuali altre vittime di reato, la squadra mobile di Ancona sta cercando di contattare coloro che abbiano eventualmente avuto incontri sessuali” con lui, comunicano in una nota le forze dell’ordine. “Chiunque fosse in possesso di notizie utili – chiedono gli agenti – è pregato di contattare con urgenza personale della Polizia al numero 071-2288595“.
L’indagine è scattata quando la sua ultima compagna, che lo frequentava da febbraio, durante un semplice controllo seguito a un malore, ha scoperto di avere contratto il virus dell’Aids.
Per la polizia non ci sono dubbi circa “la sua imperdonabile malafede in quanto consapevole del suo stato di salute, quindi responsabile a titolo di dolo di non aver adottato le necessarie precauzioni per evitare il contagio alla vittima, non rendendola edotta del suo stato di salute”.
Non solo, infatti da molti anni l’uomo era attivo su diverse chat di incontri, come hanno appurato gli agenti che a casa sua hanno sequestrato computer, tablet e telefonini.
Diffondendo le sue generalità la polizia spera ora di poter avvertire il prima possibile le sue vittime in modo che possano verificare il loro stato di salute, interrompendo la catena di contagi e sottoponendosi il prima possibile alle cure.
L’uomo, che ieri è stato arrestato, è attualmente detenuto nel carcere di Montacuto.
Giulio Maria Corbelli, vice presidente di ‘Plus onlus’ la prima organizzazione italiana di persone Lgbt sieropositive, intervistato dall’Adnkronos Salute parla dei “negazionisti” dell’Aids, sieropositivi che negano di esserlo e considerano il virus dell’Hiv e l’Aids un “falso scientifico” continuando ad avere rapporti sessuali non protetti senza mettere in guardia i propri partner. “E’ difficile stimarlo ma possiamo dire che questa tipologia di pazienti con Hiv siano il 2% del totale. Spesso come associazione li abbiamo incontrati sui social network. E’ un numero bassissimo e molti sono morti o muoiono perché non si curano.E’ un atteggiamento pericolosissimo”.
Nonostante i risultati delle analisi, Claudio Pinti in modo sorprendentemente cinico rifiutava di considerarsi malato, affermando di ritenersi non affetto da Hiv e continuando così per anni ad avere rapporti sessuali, anche non protetti, senza avvisare le partner occasionali.
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