Milano 17 Giugno – I sentieri del cuore sono strani, quando sono miopi e ideologici. I sentieri del cuore possono essere sordi e muti se il conformismo di maniera non sa ascoltare. A Milano ci sono strade e vie e viali che portano solo agli immigrati, al loro indiscutibile disagio. Ed è una tensione di solidarietà che dimentica, ignora, non dà speranza ai tanti che a Milano sono affamati di pane e di partecipazione. La notizia è nota: Majorino ha promosso un pranzo multietnico al parco Sempione per i migranti regolari o clandestini non importa, è sufficiente ogni invitato porti il suo «piatto dell’infanzia» e racconti la sua testimpnianza, perchè il cibo e la tavola sono il simbolo della condivisione. Ma non ci sarà posto per i Jim Crow poveri e bianchi alla mensa del potere. Una forma di razzismo capovolto. Ricordate?
“Non c´èposto per Jim Crow sui cavalli della giostra?/Un signore gli domanda:/ Io vengo da Sud./Laggiù il negro e il bianco/non possono sedere fianco a fianco.”
A Milano gli italiani poveri non siedono accanto ai migranti.
Il piccolo Jim Crow che tanto sognava quella giostra, ma aveva imparato che il nero deve “Stare in fondo”, anche sull’autobus, si chiede “Ma sulla giostra,/questo gioco rotondo,/non c´è prima né poi:/sarò uguale per voi?”
Parafrasando “Ma se la fame è uguale per tutti, quando saremo uguali a loro?”
Riferisce Il Giornale «Sono 670mila i lombardi in stato di povertà, secondo i dati presentati due giorni fa dal Banco Alimentare, di cui un quarto, ovvero 170mila nell’area di Milano» ricorda Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda. Per non parlare delle situazioni di anziani soli, famiglie sotto la soglia di povertà, giovani disoccupati che forse preferirebbero che il Comune si dedicasse a qualche progetto rivolto a loro.”
Ma se si organizzasse un girotondo intorno alla tavolata dei migranti con i clochard, le famiglie in difficoltà, i senza lavoro, i sopravvissuti con la pensione minima, le vittime di rapine, che succederebbe?

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Quella di un grande girotondo di poveri italiani attorno alla tavolata multietnica di Majorino è una grande idea meravigliosa a cui nessun politico ha pensato!!! Ora che lei sig.ra Nene l’idea la buttata li, mi creda c’è solo un problema a Milano gli uomini e le donne dell’opposizione non hanno le palle per realizzarla, ma soprattutto le capacità ed ben per questo che a Milano da anni vince la sinistra e continuerà a vincere nel futuro.