0.92 picogrammi per metrocubo: è questo il valore delle concentrazioni di diossine e furani rilevato durante l’incendio del 22 giugno scorso al deposito di rifiuti della Eredi Bertè a Mortara nel Pavese. Le misurazioni sono state effettuate attraverso il primo campionatore ad alto volume, installato alle 20.45 della sera stessa nell’area industriale del Comune, ossia nel punto di massima ricaduta stimata dei fumi durante la fase acuta dell’incendio e in relazione alla velocità e direzione del vento prevista per tutta la notte di campionamento (l’abitato di Mortara è risultato sopravento all’incendio). Si ricorda che per i PCDD-DF non è previsto un limite di legge; l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indica in 0.3 picogrammi per metrocubo il valore sopra il quale si è in presenza di una sorgente di diossine che merita di essere individuata e controllata nel tempo. La sorgente in questo caso era l’incendio divampato nel tardo pomeriggio di venerdì scorso. Concentrazioni comunque contenute rispetto ad altri incendi di analoghe dimensioni e portata e che sono rientrate ampiamente nella normalità già nel campionamento del giorno successivo iniziato alle 11.56 del 23 giugno e terminato alle 11.24 del 24 (0.019 picogrammi per metrocubo). I risultati sono stati inviati alla Procura di Pavia (l’area interessata dall’incendio è tuttora sotto sequestro dopo il maxi-rogo di rifiuti del 6 settembre 2017) e all’Ats competente (per le eventuali valutazioni di carattere sanitario).
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