Ho l’orgoglio di non essere un’intellettuale, pur avendo perso gli occhi sui testi di filosofia. Il mio intelletto non si masturba, non ama il gioco teorico e teorizzante dell’ideologia e non ritiene inferiore l’emozione e la sensibilità come parametri di conoscenza. Perché essere intellettuali oggi, significa, nella dimensione corrente, appartenere ad una classe elitaria di sinistra che si arrampica continuamente su preconcetti accettati e valorizzati come i migliori. Tutto il resto è fuffa da mandare al macero.
La gente comune, per fortuna, parla di sentimenti, di paure, di realtà difficile, di vita. Ci si chiede perché la sinistra ha fallito in ogni dove..mi sembra che la risposta sia molto semplice: ha continuato a ragionare in modo autoreferenziale, abbarbicata ad un’idea di realtà che non esiste. E ancora si inebria assecondando principi che potrebbero essere validi in un mondo perfetto, in un’isola felice di persone appagate. L’Italia non è un’isola felice. E gli umori, le sensazioni, le emozioni della gente comune che legge il territorio, gli eventi con il sangue e la carne di un quotidiano sempre più contraddittorio, va ascoltata. Va data alla gente l’opportunità di essere protagonista a casa propria e non si deve demonizzare il grazie che la stessa gente vuole esprimere a Salvini con il voto.
Salvini sbaglia i toni, sembra esagerato nella sua sana follia di restituire centralità agli italiani? Forse sì. A volte. Ma la sua verità è la sofferenza di un popolo per anni inascoltato e messo a tacere dai tanti intellettuali che non sanno leggere la realtà Gli stessi intellettuali di sinistra hanno scritto una lettera aperta denunciando l’immorale mancanza di umanità di Salvini. E insultano il razzista, lo xenofobo, il fascista. Un dejà vu, in questi giorni. Gli intellettuali, così si autodefiniscono, firmatari della denuncia sono Docenti universitari, artisti, scrittori capeggiati da Concita de Gregorio, già direttore dell’Unità. Ecco la lettera integrale pubblicata da Repubblica:
“Presa di posizione pubblica contro la politica in tema di migrazioni del governo Salvini-Di Maio
Siamo insegnanti, docenti universitari, scrittori, artisti, attori, registi, economisti, membri della società civile. Denunciamo come anticostituzionale, moralmente inaccettabile e contraria ai più elementari diritti umani la politica sull’immigrazione del governo Salvini-Di Maio. Nel futuro non assisteremo senza opporci con tutti i possibili mezzi legali al respingimento di navi umanitarie, alla minaccia di “censimenti” di tipo etnico-razzista o ad altri fatti di questa gravità. Denunciamo come ugualmente pericoloso, incostituzionale e inaccettabile l’intero asse politico europeo di orientamento razzista e nazionalista cui questo governo guarda ideologicamente. Da sempre i flussi migratori sono naturali ed essenziali per le civiltà umane; il rispetto della diversità culturale, del diritto d’asilo e del diritto all’integrazione, principi duramente conquistati dall’Europa con la sconfitta del nazifascismo, sono l’unica strada che è necessario regolare e percorrere, naturalmente a livello europeo. Chiediamo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di impedire come anticostituzionale ogni provvedimento ispirato a discriminazione etnico-razzista o lesivo del diritto d’asilo.”
Aspettiamo con ansia i Girotondini, le riviste specializzate ecc. ecc. che già hanno manifestato il loro astio contro Berlusconi.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano