Un invito, una promessa. Per risvegliare il candore per la meraviglia della natura. Per dire che anche in una Milano sciatta, in una zona di degrado come la Stazione Centrale si può respirare la bellezza guardando il volo dei rondoni. La lettera di seguito trascritta è stata inviata al Corriere
“Un piccolo consiglio ai miei concittadini. Alzate la testa, ogni tanto, e guardate il cielo. Dal balcone della mia casa, ad esempio, ogni giorno, in questo periodo, posso ammirare le meravigliose evoluzioni dei rondoni, «cugini» delle rondini; all’alba e al tramonto sono un vero spettacolo. Mi ritrovo a passare molto tempo a vederli volare liberi nel cielo, mentre costruiscono geometrie improvvisate, elevandosi nell’azzurro più alto, per poi scendere in picchiata al richiamo del loro garrito. È che non siamo più abituati e sentiamo tutti i rumori più fastidiosi della città, tranne quelli più belli e naturali, come il canto dei rondoni. Provate a passare al tramonto in piazzale Loreto o in Stazione Centrale e ne rimarrete attratti. Sono tantissimi e, mentre riempiono il cielo, sembrano giocare e divertirsi alla faccia nostra. Eppure vederli riempie l’animo di calma e tenerezza. Si dice che già a metà luglio prenderanno il volo verso lidi più caldi, e dovrò aspettare ancora mesi per rivederli. Non sarà semplice, senza di loro, solo con i rumori dei clacson, dei motori e dei riscaldamenti. Avrò però pazienza, e ogni mattina all’alba starò sul balcone ad aspettare con emozione il loro ritorno.”
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