Il fatto è che io per un Rolex sono pronta a tutto. Da sempre. Il Rolex è l’oggetto dei miei desideri più segreti, colora i miei sogni, mi restituisce il senso della favola. Un Rolex è raffinatezza, definisce uno status, dà sicurezza nei rapporti quotidiani. Insomma dice di te che appartieni a una classe privilegiata, anche se comunista. E lo dicono anche Fedez e J-Ax che non sono gli ultimi arrivati e sanno ridere dei comunisti col Rolex. E se c’è da leggere Il Capitale lo farò e ingoierò Malox in eterno per digerirlo. Intanto ho imparato”Bella ciao”, tutte le parole, dovesse la Boldrini non ricordare. E sono entrata in un club esclusivo di femministe che hanno regalato ad Asia Argento fazzoletti di carta per l’eternità. E sono pronta a dire che 50 anni fa sono stata molestata sul tram. E sono d’accordo a firmare tutti gli appelli necessari per accreditarmi come femminista contro. Contro il fascismo, comtro il razzismo, contro Salvini, contro il buon senso. E oggi ho messo la maglietta rossa, perché la sciarpa non basta e mi sono fatta fotografare nel sottoscala adornato di piante finte (io non ho l’attico di Lerner). Comunque anche un sottoscala può fare la sua figura, poi sono andata ad un raduno con la maglietta rossa di ricambio: io non voglio puzzare come spesso succede a questi raduni. E mi sono dichiarata prostrata e insonne da un mese per la cattiveria di quell’Italia che ha votato Salvini.
Pensate che oggi anch’io possa meritare un Rolex, dopo tanta dedizione? Ma chi me lo regala?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano