Per la prima volta a Milano, con il trio d’archi Il Furibondo
Il secondo appuntamento dedicato al filone delle trascrizioni si sposta nella chiesa di San Sepolcro – Piazza San Sepolcro- per accogliere, per la prima volta a Milano, il trio d’archi Il Furibondo. Liana Mosca (violino), Gianni de Rosa (viola da gamba) e Marcello Scandelli (violoncello) presenteranno mercoledì 11 luglio alle ore 20.30 le opere di Bach (padre e figlio) trascritte dal “bambino prodigio” Wolfgang Amadeus Mozart.
Il concerto trasporta a uno snodo cruciale della storia della musica occidentale. Vienna, anni Ottanta del Settecento. Li inaugurano due eventi epocali: il 30 novembre 1780 assume i pieni poteri l’imperatore Giuseppe II, sovrano fra i più interessati alla sfera musicale; il 2 maggio si trasferisce in città Wolfgang Amadé Mozart. Entrambi i personaggi segneranno la storia della musica di quel decennio, di cui delimiteranno anche il termine, congedandosi dalla scena del mondo il 20 febbraio 1790 e il 5 dicembre 1791. Proprio a Vienna negli anni dell’affermazione dello stile classico riveste una particolare importanza un fenomeno imprevisto: l’assimilazione del linguaggio musicale di Johann Sebastian Bach che non era un perfetto sconosciuto, come talvolta si crede. La riproposta della Passione secondo Matteo nel 1829 sotto la bacchetta di Mendelssohn segnala la riscoperta del Bach vocale (le passioni, le cantate ecc.) sostanzialmente ignoto per ragioni legate a quel genere di musica, manoscritta e privo di circolazione. Le opere strumentali, specialmente quelle dedicate alla tastiera, la cui stampa lo stesso Bach aveva curato in vita (ad esempio, le quattro parti della Clavier-Uebung), erano perfettamente note.
Ciò che accade a Vienna è un fenomeno nuovo. Già dal 1737 Bach era stato attaccato per quella che era stata avvertita come un’inopportuna deviazione «dal naturale all’artificioso», colpevole di «oscurare la bellezza con un eccesso di arte». La vocazione alla semplificazione e alla naturalezza dell’incipiente stile galante aveva condannato la scrittura bachiana come fuori moda. La composizione viene concepita con una serietà d’intenti e una progettualità ignote dalla generazione di Bach, grazie al ricorso al cesello d’un gioco contrappuntistico che innerva ogni dettaglio: un pensiero contrappuntistico diffuso che costituisce il fondamento del Classicismo viennese di Haydn, Mozart e poi Beethoven. L’epicentro di questa rivoluzione è la Vienna degli anni Ottanta, in cui un ruolo preminente spetta al cenacolo promosso nella residenza cittadina del barone Gottfried van Swieten, prefetto della Biblioteca imperiale, presidente della Commissione per l’educazione e la censura, e già ambasciatore a Berlino; compositore dilettante, Swieten è in stretti rapporti con Carl Philipp Emanuel Bach, autore dei libretti dei grandi oratori tedeschi di Haydn e dedicatario della Prima sinfonia di Beethoven. Grande estimatore di quella che oggi chiameremmo “musica antica”, l’aristocratico teneva delle riunioni domenicali dedicate all’esecuzione di musica di Händel, Bach e dei figli di quest’ultimo: appuntamento che rappresentò un’esperienza fondamentale per Mozart. L’assimilazione della scrittura bachiana col suo contrappunto rigoroso passava in particolare attraverso il processo della trascrizione e dell’adattamento per un organico diverso, per le diverse combinazioni della musica da camera, tanto congeniali allo stile classico e ai suoi autori. In quel contesto Mozart trascrisse per quartetto d’archi, probabilmente nel 1782, cinque fughe dal II libro del Clavicembalo ben temperato (K. 405). La sua relazione con i pezzi in programma non è in realtà accertata. Le trascrizioni per trio d’archi di un Adagio, un Largo e cinque fughe da diverse fonti bachiane (i due libri del Clavicembalo ben temperato, L’arte della fuga e una Sonata a tre per organo) e da una fuga del primogenito maschio di Bach, Wilhelm Friedemann, accompagnate a quattro introduzioni lente originali, non ci sono pervenute attraverso autografi mozartiani, bensì tramite fonti secondarie, databili tra il 1785 e il 1800. L’interesse andrà ricercato nella predisposizione dei numerosi musicisti attivi a Vienna (è stato fatto anche il nome di Johann Georg Albrechtsberger, maestro di Beethoven) verso l’assimilazione del contrappunto bachiano (interessante la circostanza che in area viennese le copie manoscritte coeve del Clavicembalo ben temperato comprendano solo le fughe, prescindendo dai preludi), la tensione a confrontarsi con quel modello, aggiornandolo nel pensiero armonico e nello stile, ricreandolo per l’uditorio e la sensibilità di tempi nuovi. Una temperie culturale cui Mozart – autore o meno di queste pagine – fu protagonista e che produsse musica vitalissima, ancora in grado di parlare in termini eloquenti al pubblico di oggi con il linguaggio convincente di una bellezza frutto di tre generazioni di compositori del Settecento
11 luglio posto unico 15 €
Vendita sul posto, secondo disponibilità, 40 minuti prima di ogni concerto; in sede presso la segreteria parrocchiale di S. Maria della Passione (via Conservatorio 16) dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.00; online (con diritto di prevendita): Circuito Vivaticket www.vivaticket.it
- A. Mozart / J. S. Bach Adagio e fuga n. 1 in re minore
(1756-1791) / (1685-1750) (dalla Fuga 8 in re minore BWV 853,
Clavicembalo ben temperato I)
Adagio e Fuga n. 2 in sol minore
(dalla Fuga 14 in fa diesis minore BWV 883, Clavicembalo ben temperato II)
Adagio e Fuga n. 3 in fa maggiore
(dalla Fuga n. 13 in fa maggiore BWV 882,
Clavicembalo ben temperato II)
Adagio e Fuga n. 4 in fa maggiore / re minore
(Adagio e dolce in fa maggiore dalla Sonata per organo III BWV 527 /
Fuga contrapunctum 8 in re minore, dall’Arte della Fuga BWV 1080)
Largo e Fuga n. 5 in mi bemolle maggiore / do minore
(Largo e fuga dalla Sonata per organo II BWV 526)
- A. Mozart / W. Fr. Bach Adagio e Fuga n. 6 in fa minore
(1710-1784) (dalla Fuga in fa minore F 31/8)
INFORMAZIONI Associazione Culturale La Cappella Musicale tel e fax 0 2.76317176 – e-mail mail@lacappellamusicale.com – sito www.lacappellamusicale.com
Nel 2011 nasce Il Furibondo, trio d’archi su strumenti d’epoca, per iniziativa di strumentisti di esperienza internazionale, membri di ensemble come Le Concert des Nations diretto da Jordi Savall e Il Giardino Armonico diretto da Giovanni Antonini. Il repertorio comprende musica dal Seicento fino al Novecento storico.

Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.