Da Mestre a Milano cittadini in ostaggio, senza poter fare valere i propri diritti.
Basterebbe lo sfogo della signora Rossella per capire che la situazione è al limite della decenza. «Non esco nemmeno per andare a fare la spesa, mando uno dei miei figli o dei miei nipoti, queste persone non hanno scrupoli», racconta. Rossella vive al rione Pertini di Mestre, in Veneto. Nella sua palazzina ci sono sedici appartamenti, dieci sono sfitti. Non si trova un inquilino nemmeno a pagarlo oro, hanno tutti paura. Paura di perdere la casa semplicemente per essere usciti a fare un giro. Figuriamoci se da quelle parti pianificano vacanze all’estero. Se ne stanno tutti barricati in salotto, con la porta chiusa a doppia mandata. Manco fossero in carcere. Dei dieci citofoni senza nome nello stabile di Rossella sei sono stati occupati nell’arco di qualche notte. «Pur di piazzare i parenti sono pronti a buttarci fuori casa», denuncia la donna al quotidiano Il Gazzettino. «Neanche una settimana fa siamo riusciti a sgomberare un appartamento», gli fa eco Giorgio, «c’erano decine di persone che andavano e venivano, qui il problema è serio».
Già. E non è nemmeno un caso isolato quello di Mestre. Macché. Milano, quartiere Giambellino. Stesse ferie “forzate”, stesso abusivismo dilagante. «Si tratta di rom, di slavi, di marocchini. Chissà come vengono a sapere che non ci sei e in un batter d’occhio ti sono entrati in casa. Siamo costretti ad andare via a giorni alterni, una settimana io, una settimana mio marito. Ma è vita questa?», si chiede Maria.
POST MORTEM
Da quelle parti, un mesetto fa, l’appartamento di un anziano che era deceduto da nemmeno una settimana è finito nelle mani dei “soliti noti”. «I parenti se ne sono accorti perché hanno ritrovato la mobilia sul marciapiede, non sono più riusciti a mettere piede in casa». Risultato: nelle case popolari di mezzo Paese Ferragosto rischia di diventare un incubo. Di spiaggia neanche a parlarne, meglio restare di guardia davanti al televisore.
Più di cinque milioni di italiani, conferma uno studio di ieri di facile.it, hanno deciso di non partire per il mare perché temono, a settembre, di ritrovarsi qualche abusivo tra la camera da letto e il bagno. Nella periferia di Baggio, sempre a Milano, decine di residenti hanno detto addio alle ferie per questo motivo: «Chiediamo con forza l’intervento del ministro Salvini», commenta Franco Vassallo, un consigliere di Municipio, «ha proposto di censire i nomadi, che cominci da qui. Non ce la facciamo davvero più». Poi c’è nonna Rosa, cento anni sulle spalle e sessanta metri quadrati che difende con i denti. E Pietro, Luigi, Carmela. Tutti con la stessa preoccupazione, tutti con quel “diritto alle ferie” cancellato per il terrore di ritrovarsi in mezzo a una strada.
I CONTATORI
«Si allacciano ai contatori della gente onesta che paga le tasse, usano le bombole del gas che sono anche pericolose perché non sono a norma», continua Vassallo, «non possiamo aspettare la tragedia, le autorità devono intervenire adesso che sono ancora in tempo». Milano, Mestre, Roma. L’anno scorso due fratelli della Capitale hanno pagato caro il week-end a Fermo, nelle Marche. Quando sono rientrati dentro il raccordo anulare si sono ritrovati un gruppo di cittadini extracomunitari nel giardino di proprietà. «La mia casa è diventata una sorta di base per i balordi», sbottava in quell’occasione Pier Paolo, «non immaginiamo cosa sia accaduto dentro: mia moglie e mia figlia adesso hanno paura a starci». Sotto la Madonnina si sono inventati pure le abbronzature a turno: dieci giorni uno, dieci giorni un altro. Ma qualcuno di sentinella in portineria deve esserci sempre. Insomma, le vacanze saltate causa (timore di) occupazioni abusive non sono soltanto un modo di dire. Ma una realtà delle periferie più disagiate delle nostre città. La signora Rossella ne sa qualcosa. *** CóMITATö QuARTIE.RE PERTINI NO AL DEGRADO NO ABUSIVISMO NO V4NbALJsMo co rte() QU? d i ? e1-* T ? /? T a ? ? T1?1? Í I. In alto, striscioni di protesta affissi ai cancelli del rione Pertini, a Mestre. A sinistra, il quartiere Giambellino a Milano ad alto tasso occupazioni
Claudia Osmetti (Libero)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845