Si dice “avere naso” per indicare una dote preziosa che non tutti possono vantare. Eppure il nostro organo olfattivo, strumento principe dell’esistenza dal momento che consente il respiro, è spesso dimenticato e ridotto al rango di Cenerentola del corpo umano.
“Avere il naso chiuso, associato o meno a starnuti, con effluvio nasale e prurito è molto fastidioso, tanto da compromettere la qualità di vita sia di giorno e soprattutto di notte impedendo un ottimale riposo con le conseguenti ridotte prestazioni scolastiche e lavorative – spiega Matteo Gelardi, Presidente dell’Accademia Italiana di Rinologia. Il naso è al centro, oltre che del viso, di numerose discipline specialistiche quali allergologia, pediatria, pneumologia, infettivologia, chirurgia plastica e persino medicina legale; infatti, uno studio ha dimostrato che si può stabilire il momento del decesso nelle prime 12 ore, dal funzionamento delle cellule ciliate del naso che sopravvivono per molte ore alla morte dell’individuo”.
Secondo gli ultimi dati presentati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’inquinamento atmosferico mondiale rappresenta, in tutto il mondo, il 17% di tutti i decessi e malattie da infezione respiratoria inferiore acuta. L’organo più esposto all’inquinamento dell’aria è proprio il naso a cui è affidato il compito di cercare di limitare l’impatto dell’inquinamento filtrando l’aria: ogni giorno il naso filtra circa quindicimila litri di aria, funzione essenziale per consentire all’aria, e all’ossigeno in essa contenuto, di raggiungere i polmoni. Sempre l’OMS prefigura che, nel 2020, il 50% dei bambini italiani sarà allergico, e sarà necessario essere pronti ad affrontare queste problematiche visto l’impatto di queste alte percentuali. Purtroppo fino a pochi anni fa si pensava che il naso fosse un organo di secondo livello tanto che nell’ambito della branca dell’otorinolaringoiatria era considerato la ‘Cenerentola’ delle specializzazioni. Per l’orecchio esiste una scuola di specializzazione che si chiama ‘audiologia’, per la laringe una scuola di specializzazione che si chiama ‘foniatria’ per il naso non è mai stata creata una scuola di specializzazione ad hoc.
“Il naso che non ventila bene è un naso che s’infetta e infetta le zone limitrofe, quindi i seni paranasali, provocando rinosinusiti, e l’orecchio medio con conseguenti otiti. La terapia deve essere mirata e oggi sono disponibili dispositivi medici o farmaci in grado di nebulizzare e veicolare il farmaco attraverso le cavità nasali con ottimi benefici terapeutici. Da non dimenticare che strettamente legato all’attività nasale, c’è anche l’olfatto, che rappresenta un essenziale sistema di allarme: per esempio sentire puzza di bruciato o non sentirla è fondamentale per proteggere se stessi e gli altri”, conclude Gelardi.
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.