Fino al 30 settembre è aperta, con ingresso gratuito, a Palazzo Reale, la mostra “Bonalumi 1958 – 2013”, prima antologica di Agostino Bonalumi (1935-2013) nella sua città. Il percorso espositivo si completa con un focus dal titolo “Agostino Bonalumi. Spazio, ambiente, progetto” al Museo del Novecento.
Il progetto complessivo presenta circa 120 opere in grado di testimoniare il percorso creativo dell’artista milanese: dall’esordio, avvenuto a Milano con Enrico Castellani e Piero Manzoni attorno al 1959, attraverso gli anni Sessanta in contatto con i maggiori gruppi europei, sino alla recente riscoperta e rivalutazione internazionale.
Il percorso espositivo, ordinato cronologicamente, è caratterizzato dalla presenza di tre grandi installazioni che hanno segnato tappe importanti del suo viaggio d’artista lungo il Novecento: la prima è “Blu abitabile”, un’opera di pittura-ambiente, realizzata per la mostra “Lo Spazio dell’Immagine” di Foligno nel 1967; la seconda è la ricostruzione dell’opera “Struttura modulare bianca” presentata per la prima volta nella sala personale alla XXXV Biennale d’Arte di Venezia del 1970; la terza, una parete di grande superficie, è stata esposta nel 2003 all’Institut Mathildenhöhe, Darmstadt, in Germania. All’interno del percorso sarà proiettato un estratto di 12 minuti sui 60 complessivi, del documentario “Agostino Bonalumi. L’intelligenza dei materiali (2018)”. Realizzato da Archivio Bonalumi e Zenit Arti Audiovisive, con la regia di Fabrizio Galatea e la direzione storico-artistica di Francesca Pola, il film sarà trasmesso integralmente da Sky Arte HD il 18 settembre 2018.
Il Museo del Novecento dedicherà a Bonalumi un focus dal titolo “Agostino Bonalumi. Spazio, ambiente, progetto”, riguardante un aspetto meno conosciuto della sua ricerca, quello che tra il 1967 e la fine degli gli anni Settanta lo condusse a pensare, progettare e creare opere ambientali di dimensioni notevoli. Sarà esposta una serie di otto opere su carta, realizzate appena a ridosso di quelle ambientali, che rivela l’accuratezza e la precisione di un pensiero costante sullo spazio.
Note biografiche – Agostino Bonalumi nasce il 10 luglio 1935 a Vimercate, Milano. Compie studi di disegno tecnico e meccanico. Tiene la sua prima personale nel 1956 alla Galleria Totti di Milano. Nel 1958 nasce il gruppo Bonalumi Castellani e Manzoni con una mostra alla Galleria Pater di Milano, alla quale seguiranno altre mostre a Roma, Milano e Losanna. Nel 1961 alla Galleria Kasper di Losanna è tra i fondatori del gruppo “Nuova Scuola Europea”. Arturo Schwarz acquista sue opere e nel 1965 presenta una mostra personale di Bonalumi nella sua galleria di Milano, con presentazione in catalogo di Gillo Dorfles. Nel 1966 inizia un lungo periodo di collaborazione con la Galleria del Naviglio di Milano che lo rappresenterà in esclusiva, pubblicando nel 1973 per le Edizioni del Naviglio un’ampia monografia a cura di Gillo Dorfles. Nel 1966 è invitato alla Biennale di Venezia con un gruppo di opere, e nel 1970 con una sala personale. Segue un periodo di studi e di lavoro nei paesi dell’Africa mediterranea e negli Stati Uniti dove si presenterà con una personale alla galleria Bonino di New York. Nel 1967 è invitato alla Biennale di São Paulo e nel 1968 alla Biennale dei Giovani di Parigi.
Ha realizzato opere di pittura-ambiente quali, nel 1967, “Blu Abitabile” per la mostra “Lo Spazio dell’Immagine”, a Foligno; nel 1968 “Grande Nero”, per una mostra personale al Museum am Ostwall di Dortmund; nel 1979, nell’ambito della mostra, curata da Francesca Alinovi e Renato Barilli, “Pittura Ambiente” a Palazzo Reale di Milano, l’opera “Dal giallo al bianco e dal bianco al giallo”, dove l’ambiente considerato attività dell’uomo, è analizzato come attività primaria e cioè psicologica, così come in “Ambiente Bianco – Spazio trattenuto e spazio invaso”, realizzato nel 2002 per la Fondazione Guggenheim di Venezia. Nel 1980 a cura della Regione Lombardia è allestita, a Palazzo Te di Mantova un’ampia rassegna che illustra l’intero arco della sua opera. L’accademia Nazionale di San Luca ha conferito ad Agostino Bonalumi il “Premio Presidente della Repubblica” 2001 per la scultura.
Si è occupato di scenografia realizzando nel 1970 per il Teatro Romano di Verona scene e costumi per il balletto “Partita”, musica di Goffredo Petrassi, coreografia di Susanna Egri; e nel 1972 per il Teatro dell’Opera di Roma le scene e i costumi di “Rot”, musica di Domenico Guaccero, coreografia di Amedeo Amodio.
Ha realizzato libri d’artista per le Edizioni Colophon, Belluno e per le Edizioni Il Bulino, Roma ed ha pubblicato raccolte di poesie per la stessa Colophon, per Book Editore e per le Edizioni PoliArt. Nonostante una malattia Bonalumi porta a compimento la realizzazione di un ciclo di sculture in bronzo su progetti risalenti alla fine degli anni ’60. Bruxelles, Mosca, New York, Singapore sono alcune capitali mondiali che ospitano sue personali nell’ultimo periodo di attività. Nell’estate del 2013 collabora con entusiasmo alla realizzazione di una sua importante mostra a Londra di cui, purtroppo, non arriverà a vederne l’apertura. Agostino Bonalumi muore a Monza il 18 settembre 2013. Solo una settimana prima era al lavoro nel posto in cui si sentiva meglio al mondo: il suo studio.
Orari Palazzo Reale: lunedì 14.30 ÷ 19:.0 – martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 ÷ 19.30 – giovedì e sabato 9.30 ÷ 22.30 – Ingresso gratuito
Museo del Novecento: identici a quelli di Palazzo Reale- Ingresso incluso nel biglietto del museo
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.