Va in onda TeleRazza, il telegiornale monografico a reti unificate che ogni giorno invade le case degli italiani. Razzismo è la parola chiave più ricorrente, anzi ossessiva, che apre e chiude i servizi sugli sbarchi, sui migranti, sulle reazioni a Salvini, che sono sempre dieci volte più ampie delle dichiarazioni proSalvini. Uno a dieci è la regola della rappresaglia sancita dai nazisti. Ma anche nei servizi dall’estero, parlando di Trump la parola chiave nei tg è razzismo, come mostravano gli ampi reportage sui quattro sciamannati che si agitavano a Londra contro il presidente Usa, come se fossero la voce profonda degli inglesi (che invece a larga maggioranza sono per i conservatori, i nazionalisti, la Brexit e per l’alleanza atlantica con l’America di Trump).
È impressionante ascoltare i telegiornali, della Rai e non solo, dedicati ogni giorno a colpire Salvini. Gli attacchi sono palesi, indiretti, occulti, istituzionali, subliminali, e si estendono nello sport, nello spettacolo, nei concerti ripresi dalle telecamere. E occupano mezzo telegiornale, tre volte al dì prima dei pasti. Per infilzare il fantoccio di Salvini vengono fatti sfilare Mattarella e il Papa (che a volte si scambiano i ruoli e le magliette), Mortina e il suo moribondo Pd, i Leucociti (non so come chiamare i militanti di LeU), i Magistrati, gli Eurocrati, varie associazioni, l’Anpi, le femministe, le Ong, i Vegani, le Anime Belle, i Preti, i Saviano, i GinoStrada (mai un opinionista del versante opposto).
A volte la salvinofobia si estende anche in ambiti impropri: per esempio si legge la finale Croazia-Francia come se fosse la sfida tra Salvini e Macron, lo scontro finale tra i nazionalisti, populisti, razzisti croati e gli internazionalisti, bellagentisti, illuministi francesi.
Ogni giorno tir di merda vengono rovesciati nelle discariche dei quotidiani nazionali contro Salvini e il razzismo. L’accusa di demagogia, fake news e populismo diventa in certi casi grottesca e autobiografica. Ne cito un paio. La famosa frase di Tito Boeri, il presidente dell’Inps, che gli immigrati ci pagheranno le pensioni è di una trita, falsa demagogia come nemmeno i più beceri dei populisti. È facile dimostrare, conti alla mano e casi precisi, che i minimi versamenti dei migranti all’Inps sono largamente superati dagli sgravi fiscali di cui beneficiano, dagli assegni di sostegno e dai costi dei medesimi per la sanità, la scuola, ecc. È imbarazzante che un presidente dell’Inps usi un gergo da bar dello sport e lo faccia deprecando quelli che usano argomenti da bar dello sport… Le bufale degli antipopulisti sono peggiori di quelle populiste…
Altro esempio sulla sorellastra minore di Salvini, la Meloni. L’hanno massacrata perché ha chiesto di cancellare la legge sulla tortura approvata l’anno scorso. Il sottinteso è che la Salvini’s sister, razzista de roma, sgarbatella e fascistella, voglia ripristinare la tortura in Italia. Nella loro falsificazione idiota e demagogica, i giornali non si sognano di dire che da noi la tortura è reato da secoli, dai tempi di Beccaria; e che quella legge approvata lo scorso anno, non introduceva finalmente il reato di tortura che era già in pieno vigore; ma semplicemente mirava a intimidire la polizia e i carabinieri. Perché dopo ogni scontro, ogni saccheggio, ogni violenza, quel che resta poi nei media è sempre e solo la reazione vera e presunta delle forza dell’ordine. Lo stesso linciaggio, la sventurata subì pochi giorni prima quando osò come tanti far notare il rolex e la maglietta rossa di Gad Lerner. Le hanno rinfacciato di prendere lo stipendio di parlamentare (come si sa, lei è l’unica a ritirarlo, gli altri lo respingono al mittente) e di aver ostentato una volta nientemeno che una borsa di Vuitton. Come dire, sei populista, ergo devi usare le buste di plastica o meglio di carta riciclabile. Ma l’orologio rolex, le mega-terrazze, gli stipendi pazzeschi, non sono in sé un crimine e un misfatto, ma fanno impressione se sono ostentati da chi si mette dalla parte dei disperati e dei migranti. C’è contraddizione, sì o no, a fare i pauperisti griffati?
Ma la Spocchiosa Macchina da Guerra dei Media, l’Uniforme telegiornalismo del nostro Paese, marciano imperterriti contro il Razzista alle porte, il Feroce Salvini. Suggerimento finale. Per fare la telecronaca quotidiana dei razzi contro i razzisti, ossia dei missili lanciati ogni giorno contro Salvini, suggerirei di ingaggiare in Rai un’esperta a livello mondiale: Ri Chun-hee, la speaker nordcoreana. È la più adatta al ruolo e al regime dell’informazione nostrana.
Marcello Veneziani (Il Tempo)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845
Complimenti per questo articolo ne; mi serviva proprio per cancellare la vostra pagina