Improvvisamente a Sala, a Majorino e alla giunta tutta interessa il decoro della città. Più che un interessamento vero appare come uno spot buonista ideologicamente perfetto per “imbellettare” un progetto inutile. Ma considerato che vuole, sempre Sala, inebriarsi della parola “periferia”, il progetto “Bella Milano” anti degrado nelle periferie, diventa un mantra da ripetere all’infinito per fare intendere che la periferia è nella sensibilità dei suoi pensieri. Ma “Bella Milano” è solo un’invenzione che serve a ben poco. Si tratta, spiega Majorino, di mettere in campo una squadra formata da disoccupati e profughi che affiancheranno Amsa nella pulizia dei quartieri. I profughi lavoreranno gratuitamente e i disoccupati verranno ricompensati con 500 euro al mese. Praticamente dovranno fare ciò che fa già l’AMSA e non si capisce il perché e come si possa risolvere il degrado dilagante con le squadrette di risulta. Se si voleva impiegare e corrispondere qualche soldo ai disoccupati, forse si poteva pensare a qualcosa di alternativo. Ma i residenti in Corvetto, dove è avvenuta la presentazione del servizio, commentano «E’ la stessa pagliacciata di due anni fa, partecipai anch’io, 20 euro al giorno per fare lo stesso lavoro degli spazzini e raccogliere siringhe da terra»
Comunque le squadre dovranno anche segnalare i casi di disagio sociale in sei quartieri: oltre alla Stazione Centrale e a via Padova-piazzale Loreto, dove le squadre anti-degrado «Bella Milano» erano già attive dalla fine del 2017, gli interventi si estendono a Corvetto, Raggio, via Sarpi e via Gola.
Tutti quartieri con un indice di problematiche sociali altissimo, dove la conflittualità con i migranti che praticano l’illegalità può accendersi in ogni momento, dove la gente vive con la paura. E in questi quartieri i profughi dovranno verificare i disagi sociali spesso procurati dai fratelli immigrati e riferire? A chi?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano