Il Consiglio Comunale ha ieri approvato all’unanimità ( astenuti solo 2 grillini ) la decisione di candidare Milano a sede delle Olimpiadi invernali del 2026.
Un bel segnale per il Coni che deve decidere tra Torino più Val di Susa, Milano più Valtellina ed Engadina e Cortina. Mentre a Torino il Consiglio comunale si è diviso, con forti divisioni fra i grillini, Milano è stata compatta come non capita quasi mai: non solo chi sorregge la Giunta Sala ma anche Lega e Forza Italia hanno votato a favore dell’evento, così come era già successo in Regione
Perché? Perché Milano è una città a vocazione internazionale ma questa dimensione va nutrita con grandi eventi che ne rilancino continuamente l’immagine. Durante ma soprattutto dopo Expo Milano si è riempita di turisti: questo è il frutto delle milioni di immagini che i media e i social media rilanciano nell’epoca della comunicazione globale.
Dunque al di la dell’orgoglio di ospitare per la prima volta in 2 secoli le olimpiadi va considerato la grande spinta che l’evento può dare alla filiera del commercio, del turismo e dei servizi, grande motore di sviluppo e occupazione.
Le 2 obiezioni che si possono muovere sono i costi e la “corruzione” che in Italia alligna all’ombra dei grandi eventi. Per i costi va tenuto conto che le Olimpiadi invernali, durata 2 settimane, hanno spese coperte da diritti televisivi e sponsor, mentre dal punto di vista infrastrutturale Milano non dovrà farsi carico di particolari opere trasportistiche, essendo già attrezzata. Milano dovrà dotarsi di un Villaggio Olimpico, che dopo diventerà Residenza per studenti e di un nuovo Palazzo dello Sport. Le discipline della neve si svolgeranno su piste della Valtellina e a Saint Moritz.
Per quanto riguarda possibili distorsioni in appalti e procedure questo rischio c’è sempre ma non si può, come vorrebbero i grillini, non far nulla per evitare rischi. Altrimenti saremmo ancora all’epoca delle palafitte. Certamente occorre tenere gli occhi aperte e non consentire procedure straordinarie ed emergenziali
Votare a favore dell’Olimpiadi è una scelta per il futuro della città. Non è un favore all’attuale Sindaco ma un opportunità per creare lavoro e visibilità per Milano e la Lombardia. Ne tantomeno cambia l’opposizione che tutti i giorni facciamo su sicurezza, politiche antiauto, tasse etc. Ma noi siamo abituati a ragionare nell’interesse della città e in questi casi è un grande segnale la compattezza.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.