Ma questa la chiamiamo satira o imbecillità?

Attualità

Ci risiamo: Salvini dovrebbe chiedere i diritti d’autore. In un sottopasso nel quartiere Ostiense  a Roma spunta un altro murales in cui il vicepremier viene ritratto con una tonaca nera da prete, in una mano un crocifisso, nell’altra un breviario – il tradizionale libro liturgico della Chiesa cattolica. Sulle nocche della mano destra del ministro appare la scritta “Love”, su quelle della mano sinistra “Hate”. Il riferimento è al film La morte corre sul fiume, dove il predicatore interpretato da Robert Mitchum aveva tatuate sulle nocche le stesse scritte. Il muro imbrattato da un “artista” anonimo scimmiotta l’arcinota copertina di Famiglia Cristiana prendendo a prestito ambiti e simboli religiosi per mettere allla berlina il Ministro. Un tentativo di satira meschino e volgare. E se l’Italia riconosce il diritto di satira  per tutelare la libertà di pensiero ed espressione, lo sviluppo della cultura e la libertà di creazione artistica, la satira “funziona” se si muove all’interno di uno spazio che assicuri tanto il rispetto della legge, che quello della morale comune.

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