In un fatto del genere, bisogna lasciare spazio inizialmente alla cronaca:
Mentre con un coltello da cucina lui rapinava un supermercato, lei, con la figlia neonata in braccio, faceva da palo all’esterno dell’esercizio commerciale. Un uomo e una donna di 34 e 33 anni sono indagati a Milano per una rapina messa a segno nella tarda serata del 25 luglio ai danni di un supermarket in via Tartini. Magro il bottino: 100 euro.
La dinamica del colpo è stata chiarita dai poliziotti del commissariato di Comasina che hanno rintracciato l’autore del colpo grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza comunale installato in via Tartini e via Carnevali e alle descrizioni fornite dal titolare del negozio che ha riconosciuto l’uomo come un cliente occasionale.
Così Il Giorno. L’uomo ha ammesso subito le proprie responsabilità. Di lui è ignota la nazionalità, ma le sue azioni rendono nota la disperazione latente che porta a questi gesti. Alcuni dettagli, esserci andato con compagna e figlio, non aver gettato gli abiti, aver scelto come obiettivo un luogo frequentato di solito, danno l’impressione di un dilettante. Allo sbaraglio. Senza scrupoli nemmeno nei confronti del bambino. Un delitto futile, un’esistenza senza valore percepito. Una periferia esistenziale enorme, lontana dalla Milano glamour, in competizione selvaggia con i nuovi poveri. Che si sente, non a torto, abbandonata.
Non tutti vanno a rubare per cento euro, per fortuna, ma davvero in pochi non si sentono esclusi. Soprattutto quando l’Assessore al Sociale mostra platealmente di fregarsene di te, quando aspira ad importare nuova disperazione che condividerà il poco spazio con te. Che litigherà gli ultimi scampoli di aiuto con te. Che ti caccerà dai tuoi spazi, spingendoti sempre più oltre il baratro. Non è più nemmeno Italiani contro stranieri. È poveri da una vita contro nuovi poveri. Vittime della bulimia da accoglienza, dopo essere stati vittime degli aguzzini che li hanno illusi. E mentre la sinistra affetta indignazione farisaica, un giovane padre viene, giustamente, arretstato. Colpevole di miseria, oltre che di rapina.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,