La sinistra ha la pessima abitudine di etichettare il diverso (uso volutamente il loro lessico): una sintesi che non ammette alcuna dialettica o dialogo. E se i furori dell’antifascismo hanno reso il periodo pre elettorale un momento di tensione anche armata, oggi sventola la bandiera dell’antirazzismo. Ma l’ottica è sempre quella di contrapporre l’uno all’altro nel nome di una superiorità etica che esiste solo nelle loro convinzioni. E Majorino naturalmente si fa promotore di un’altra iniziativa da Guinness dei primati, dopo la famosa tavolata. Il 19 e il 20 ottobre, infatti, a Milano si terrà “un meeting nazionale contro la barbarie e contro ogni razzismo, per il riscatto sociale e la dignità, per nuove politiche per sconfiggere la povertà. Per nuove politiche d’accoglienza, per il diritto al soccorso”. Lo ha annunciato sulla sua pagina Facebook. Sicuramente non si promuovono il riscatto sociale e la salvaguardia della dignità dei migranti aprendo le porte a tutti, ammassandoli in strutture inadeguate, lasciandoli bighellonare nei parchi ecc. ecc. Si tratta di “un appuntamento nazionale a cui stiamo lavorando in diversi – ha aggiunto – a cui hanno garantito la loro partecipazione Don Luigi Ciotti, Don Colmegna, Emma Bonino, Giuseppe Genna e Sandro Veronesi, AlessandroBergonzoni, Paolo Petracca, rappresentanti di ONG ed esponenti del terzo settore. Per un’Italia senza muri”. In realtà i muri sta costruendoli Majorino. Muri ad escludendum periferie, anziani indigenti, disoccupati, vittime di reati.
Una curiosità: ma con tutte le manifestazioni da organizzre, quando trova il tempo per lavorare per i milanesi?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano