Rogoredo: nel bosco della droga si torna a morire

Milano

L’Eroina torna a far paura. Una droga che riteneva perduta nelle nebbie della memoria, il sonno stupefatto degli anni 70, la risposta all’ansia degli attentati, alla paura costante ed alla delusione serpeggiante di aver perso il treno per il futuro. Eppure, eccola tornare. Stavolta è subdola, colpisce la generazione perduta, viene mischiata nella farmacia dello stupefacente e somministrata nel bosco maledetto, là a Rogoredo. Il fatto lo racconta il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia, Lucente:

“Un nuovo fatto di cronaca, un altro morto per overdose. Ciò che accade nelle periferie milanesi non rappresenta una priorità per i salotti del centro e ne è la dimostrazione come questioni quali droga, degrado, violenza e criminalità si ripresentino costantemente all’ordine del giorno senza che nulla cambi. Penso al 41enne finito in coma e poi morto per una dose di eroina, acquistata proprio nel boschetto di Rogoredo”. Lo dichiara Franco Lucente, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia.”.

Rilancia sul tema il Consigliere Comunale e Vice Capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico:

“Rogoredo è l’Inferno in cui vanno a morire i sogni della Milano del futuro. Mentre Sala chiude la città dentro aree a traffico limitato e Majorino si impegna a chiamare qui quanti più immigrati possibile, un 41enne si è addormentato in quel bosco. Nessuna principessa lo sveglierà da quel sonno mortale.

A noi che siamo rimasti resta l’onere di far sì che quel buco nero smetta di ingoiare vite umane. Sala la smetta di umiliare la professionalità della polizia locale, riducendoli a gabellieri mascherati e li impegni in un’opera di bonifica. Milano non potrà dirsi la capitale morale d’Italia finché lascerà che avvengano simili fatti impunemente”.

Ecco, per questa vittima non vedremo marce, né sentiremo indignarsi nessuno. Se n’è andato in silenzio ed il silenzio lo accoglierà. Come le decine prima di lui che hanno fatto la stessa fine e le migliaia che lo seguiranno. In una civiltà che si preoccupa per tutti e per tutto, chiama droga persino il poker tra amici e poi se ne frega se qualcuno si addentra nel bosco e non ne uscirà mai più.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.