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In arresto tassista e complice che massacrarono di botte poliziotto in Famagosta

Cronaca

Alla fine è stato identificato e arrestato anche il complice del tassista che il 14 luglio scorso, all’incrocio tra viale Famagosta  e via Santander, a seguito di un diverbio per motivi stradali, aveva pestato un poliziotto fuori servizio.

Mentre il conducente del taxi era stato subito identificato, non era stato lo stesso per l’amico, di cui l’uomo si era rifiutato di fare il nome.

Il poliziotto stava tornando dal lavoro (è in servizio alla Polaria di Linate) quando, per un sorpasso che il tassista e il suo amico avevano ritenuto azzardato, era scoppiata una furiosa lite, culminata con il pestaggio dell’agente. Assalito dai due, già con le costole incrinate, il naso rotto e il viso ridotto a un maschera di sangue, il poveretto si era qualificato come poliziotto ottenendo come risposta  «Non me ne fotte un ca… che sei uno sbirro, anzi adesso ne prendi di più», corredata da degli sputi addosso e ulteriori botte.

Quando, paghi della bravata, i due si erano allontanati, la vittima era riuscita ad estrarre il cellulare e a fare una foto. Poi un’ambulanza di passaggio s’era fermata, tra gli automobilisti terrorizzati fermi al semaforo. Grazie a quell’immagine immortalata dallo smatphone, le Volanti della Polizia si erano subito messe alla ricerca del taxi. Lo avevano trovato intorno alle 4 del mattino, alla guida il 44enne Paolo Bertoletti, tassista con regolare licenza del Comune di Milano e con alcuni precedenti per rissa, resistenza e lesioni.

La donna che con la sua auto si trovava dietro di loro, come riportato dal Corriere, aveva raccontato dettagliatamente l’accaduto: «Quei due uomini sono scesi dal taxi e hanno iniziato a urlare. Anche il ragazzo è uscito dalla sua auto per capire cosa fosse accaduto, ma è stato subito aggredito e picchiato. È stato un pestaggio violentissimo e il ragazzo non è riuscito a difendersi». Sempre secondo la donna “Il taxi era fuori servizio, il secondo uomo era sul sedile del passeggero, dietro c’erano la sua compagna e la figlia di meno di un anno; per tutto il tempo dell’aggressione la bambina ha pianto e la donna urlava chiedendo di fermarsi.”

Le Volanti cercano il taxi quella notte stessa. Lo trovano intorno alle 4. Lo guida Paolo Bertoletti, 44 anni, tassista con regolare licenza del Comune di Milano e con alcuni precedenti per rissa, resistenza e lesioni. E proprio in uno di questi vecchi precedenti era rimasto coinvolto con un suo amico, Fabrizio Pianelli, con alle spalle precedenti criminali per droga e violenza.

Interrogato, il tassista aveva minimizzato sostenendo che si era trattato di nulla di più di un semplice diverbio stradale. A contraddirlo le condizioni del poliziotto ricoverato al San Paolo: tre costole incrinate, il naso fratturato in più punti, una lesione allo zigomo,  per una prognosi totale di 45 giorni.

L’uomo è stato arrestato la sera del 3 agosto, in zona Ripamonti, dove vive. Qualche ora dopo intorno alle 22, in largo Caccia Dominioni, è stato fermato anche il complice, Fabrizio Pianelli, mentre andava a far benzina per partire per le ferie. Al mandato di arresto che parla di «lesioni gravi pluriaggravate in concorso» si è giustificato dicendo «Quell’uomo aveva fatto una manovra azzardata e aveva spaventato mia figlia che era in macchina con noi».

Maria Josè Falcicchia che dirige l’Ufficio prevenzione generale della questura, ha sottolineato «Quella notte è stato assalito un poliziotto, ma poteva accadere a chiunque».e, come ha sottolineato il gip Maria Cristina Mannocci nell’ordine d’arresto,vi era il pericolo che i due uomini potessero ripetere aggressioni del genere

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