Imbrattarono Milano, individuati 11 writers spagnoli

Cronaca

Grazie all’ottimo lavoro svolto dal Nucleo Tutela Decoro Urbano della Polizia Locale è stato identificato un gruppo di undici writers spagnoli che si sono resi protagonisti di numerose azioni di imbrattamento tra il 2017 e il 2018. Le indagini hanno preso il via da alcune denunce presentate nei confronti di singoli che avevano imbrattato dei mezzi pubblici nel capoluogo lombardo e hanno portato all’individuazione di tutti i componenti del gruppo.

La notizia è stata data durate una conferenza stampa tenuta nel Comando della Polizia Localedi Piazza Beccaria, nel corso della quale sono stati spiegati gli aspetti dell’operazione denominata “Operazione Milano”, svolta in collaborazione con la Polizia spagnola che ha operato perquisizioni domiciliari a casa dei writers in Spagna. Si tratta il secondo intervento a livello internazionale portato a termine dal Nucleo Tutela Decoro Urbano.

A dare una svolta alle indagini è stato un tatuaggio sul polpaccio di uno dei ragazzi ripresi dagli impianti di sicurezza, in esso era rappresentato il simbolo della metro di Madrid con all’interno la tag del gruppo. Il simbolo con cui venivano firmati tutti gli imbrattamenti fatti sia in Italia che nel loro paese d’origine. Individuato quello, per la polizia spagnola è stato facile risalire agli autori,  nelle cui case hanno rinvenuto hanno trovato album con le  fotografie dei mezzi pubblici graffitati, con tanto di data, luogo e ora del blitz. I membri della crew, rintracciati anche grazie a dei video postati su youtube, provenivano da Madrid (3), quattro a Valencia (4), Fuenlabrada (2) e Mostoles de Madrid (1).

Molto il materiale posto sotto sequestro durante le perquisizioni:  due computer, tre macchine fotografiche, diversi hard disk, diciassette telefoni, duecento bombolette spray e quattro album ricordo con le fotografie dei blitz. Tutte prove raccolte alla presenza degli Agenti della Polizia locale di Milano andata in trasferta in Spagna per partecipare alle perquisizioni, che ora serviranno per contestare agli indagati i reati di danneggiamento e imbrattamento e in alcuni casi effrazione. Una scelta quella. di andare sul posto – ha spiegato il comandante Ciacci – fatta per far capire ai writers stranieri  che non devono pensare di poter fare i vandali  in Italia e poi farla franca tornando nel loro paese.

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