Expo, ancora guai giudiziari per Sala

Milano

Sembrano non avere fine gli strascichi giudiziari di Expo per il Sindaco Sala, la cui pace questa volta viene turbata da una denuncia querela depositato presso la Procura della Repubblica di Milano da Sandro Sassoli, amministratore unico della Museo del Tempo Srl. La questione è sicuramente meno rilevante sul piano giudiziario rispetto a quelle che hanno coinvolto fino a oggi il primo cittadino di Milano, ma vederla presentarsi ora che le altre si stanno risolvendo non deve certo avergli fatto piacere.

L’atto giudiziario depositato il 10 luglio scorso dall’avvocato Sergio Orlandi per conto di Sandro Sassoli, riguarda addirittura una vicenda antecedente l’esposizione universale. Infatti, prima che Expo prendesse il via, la Museo del Tempo srl aveva chiuso un contratto per la licenza esclusiva per produrre le monete e le medaglie commemorative di Expo 2015, ma secondo l’esposto, i gadget che si sarebbero dovuti distribuire all’interno dei padiglioni in sinergia con Banca Intesa, che però si sarebbe rifiutata di onorare l’accordo. Il coninvolgimento di Sala deriverebbe dal fatto che fu lui a firmare il contratto con cui EXPO s.p.a. , concedeva alla Museo del Tempo s.r.l. l’uso dei marchi e dei segni distintivi di EXPO oltre alla licenza esclusiva per il conio, la produzione, la promozione, la distribuzione e/o la vendita di medaglie/monete commemorative dell’EXPO 2015 contrassegnati con il marchio EXPO.

Secondo il querelante (come testimonia Affari Italiani che ha visionato la documentazione) in seguito l’Avvocato Sandra Perilli, comunicò per conto di EXPO che “la possibilità di Expo di mettere a disposizione tali canali sconta, da un lato il limite della volontà del partner Intesa San Paolo a commercializzare i Prodotti contrattuali, non avendo EXPO nei suoi confronti alcun potere coercitivo, e dall’altro quello dell’esclusiva di cui gode il partner nel settore merceologico di riferimento……” e “il partner Intesa San Paolo non commercializzerà i Prodotti contrattuali e nessun altro istituto bancario potrà farlo!“. Una presa di posizione quella di Banca Intesa contro la quale all’interno di EXPO nessuno volle opporsi, tanto che (come riferito dal Il Fatto Quotidiano) alle loro lamentele i rappresentanti de la  la Museo del Tempo srl, sentirono rispondersi “fateci causa!!!! Preferisco avere un contenzioso con Museo del Tempo piuttosto che con Banca Intesa”.

Invito che i legali di Sandro Sassoli hanno prontamente accolto facendo causa nel 2015 e opponendosi oggi alla richiesta di archiviazione, presentando una nuova denuncia querela e se il tribunale darà il via libera al processo, Beppe Sala dovrà nuovamente confrontarsi con uno dei tanti strascichi legali che hanno seguito la manifestazione di cui fu Commissario.

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