Mentre in Italia si registrano danni anche per il maltempo, per la prima volta la Francia non riesce a soddisfare il proprio fabbisogno interno.
Il grano è pane e la sua importanza è da sempre fondamentale sia per la stabilità sociale di un Paese, che per la sua economia.
Non pochi osservatori hanno collegato l’esplosione delle “primavere arabe” al pessimo raccolto del 2010 che aveva portato all’aumento del prezzo del grano in tutto il Medio Oriente e, a cascata, un aumento generalizzato dei prezzi e un minore potere d’acquisto per i cittadini.
Non possiamo quindi non allarmarci leggendo quanto riporta Coldiretti: “La siccità e il caldo hanno “bruciato” questa estate la produzione di grano in Europa del 10% rispetto allo scorso anno per effetto soprattutto del calo dei raccolti in Nord Europa, in Germania e Francia. Le stime – psecondo l’organizzazione – sono ridotte ad appena 127,7 milioni di tonnellate per il grano tenero destinato a pane e biscotti nell’Unione Europea, secondo Strategie Grains, mentre per il grano duro destinato alla pasta il calo è contenuto al 4% con un quantitativo di 9,2 milioni di tonnellate a livello europeo. La produzione di grano tenero della Francia stimata pari a 35,1 milioni di tonnellate, il 4% in meno rispetto allo scorso anno, mentre in Germania, che è il secondo produttore di grano dopo la Francia, la produzione di grano si è ridotta del 20% su valori per la prima volta insufficienti addirittura per coprire i fabbisogni interni ma una forte contrazione dei raccolti si registra anche in Scandinavia. ”
Anche nel nostro Paese si è verificato un calo di produzione, ma fortunatamente la qualità del prodotto è salva grazie al buon contenuto proteico. Dalla stima effettuata da Coldiretti e da Consorzi Agrari d’Italia si evidenzia una diminuzione generale di circa il 10% rispetto allo scorso anno, addirittura con punte del 20% al Sud. Questo è dovuto soprattutto al maltempo, che ha portato piogge insistenti sia nelle fasi di pre-raccolta , che durante la stessa trebbiatura, con “bombe d’acqua” che hanno creato danni soprattutto al grano duro (sebbene il contenuto proteico sia rimasto di buon livello), mentre ha avuto minori ripercussioni sul grano tenero che si è ripreso meglio’.
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