Bollettini Tari che arrivano in ritardo, anni per prendere atto dei cambiamenti di residenza o dei nuclei familiari . Addirittura la necessita di fissare appuntamenti con gli uffici per corregere i dati sbagliati.
Milano in materia di tasse non è certamente una smart city.
Eppure l’Assessore Tasca inonda le magre cronache di agosto con annunci trionfali: i milanesi hanno già versato più Tari dello scorso anno!
Ma cosa c’è di esaltante visto che alla fine è stato pagato un sesto della Tari che peraltro è’ aumentata mediamente del 5% rispetto al 2017?
Proprio nulla. Il Comune targato PD continua a trattare i contribuenti come sudditi. Ultima prova la vicenda delle somme indebitamente richieste per la Tari 2014/2017. Nemmeno i chiarimenti del Mef e della Corte dei Conti hanno convinto la Giunta a restituire i 40 milioni incassati a torto dal Comune per i garage pertinenziali: nonostante le promesse del Sindaco il Comune fa melina e attende che si pronunci con sentenza definitiva la magistratura tributaria per restituire le somme dovute alle famiglie.
In pratica il Comune confida che i cittadini non vogliano pagare avvocati per ottenere il rimborso. Una “melina” furba e scorretta che Forza Italia impedirà mettendo a disposizione Caf e legali per le più di 4000 famiglie che hanno presentato istanza di rimborso.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.