Treviso: l’attentato alla sede della Lega è terrorismo

Cronaca

La ricostruzione del fatto, nel frattempo, si va lentamente delineando. Un primo ordigno, presumibilmente una innocua “bomba carta”, posta su un pianerottolo di una scala metallica antincendio sul retro del  palazzo chiamato “K3”, sede della Lega, sarebbe stata fatta esplodere nelle prime ore di sabato mattina, 11 agosto, si ritiene con l’intento di attirare sul posto le forze dell’ordine. Le quali, allertate da alcuni residenti della zona non in grado di precisare la direzione esatta di  provenienza del fragore, avrebbero controllato le sedi di istituti di credito e negozi ma non l’ufficio del Carroccio. La possibilità che lo scoppio potesse essere giunto dal K3 sarebbe stata presa in considerazione dalla Polizia solo pochi giorni dopo, a Ferragosto, attraverso la lettura di un messaggio di rivendicazione firmato da una sedicente cellula anarchica “Santiago Maldonado”, datato 12 agosto ma, come sembra, diffuso attraverso il web solo tre giorni più tardi. Da lì la scelta di
effettuare un ulteriore controllo, nel primo pomeriggio di ieri, e il ritrovamento di un secondo oggetto con maggiore potenzialità deflagrante e dotato di un sistema di innesco attivabile dal passaggio di persone tramite la procurata tensione di un filo di nylon. Questa seconda “bomba” (forse una pentola a pressione contenente, oltre al materiale esplodente, anche frammenti metallici), è stata neutralizzata ieri dagli artificieri della Polizia.

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