Sessanta anni aveva quel ponte e non voleva apparentemente far vedere l’età e le magagne del tempo, il raffazzonato lì per lì per continuare il suo servizio, il guadagno per quell’interminabile fila di passeggeri paganti. Le colpe sono suddivise in eguale misura: all’uomo interessava che ci fosse, non importa come, alla classe politica, alla classe dirigente, e a quella imprenditoriale interessava tollerare l’eventuale peccato dell’altro con il silenzioso accordo che l’altro avrebbe tollerato a sua volta. Un intreccio tale che neppure le avvisaglie diedero avvio negli anni 80 ad una seria e rigorosa revisione. Purtroppo anche allora lo sfrenato desiderio di Ferragosto, il mare, l’attrattiva delle vacanze, furonoi più forti di qualsiasi altra voce.
Su quel ponte siamo morti un pò tutti noi e la nostra indifferenza.. L’uno accanto all’altro a ripensare al degrado mai risolto, alle orme di vecchie alluvioni mai prese in seria considerazione, ad una strategia diffusa per risolvere. Sempre un rammendo dopo l’altro, spesso occasionale, con limitata prospettiva: un sistema che a Milano è diventato orgoglio, tale da far confluire, in un immaginario, tutte le periferie per così dire, rammendate.
Ma nella tragedia visiva, nel tacito pianto dei soccorritori, un piccolo orsacchiotto, spiega il Corsera, viene trovato tra le macerie. “Qui è straziante – è uno dei commenti alla tragedia -. Siamo abituati alle tragedie, quotidianamente interveniamo sugli incidenti stradali. Però questo ponte ti colpisce. Guardando dal basso verso l’alto, ti rendi conto di quello che devono avere provato le persone che sono precipitate nel vuoto”. E un’altra testimone . “La macchina era irriconoscibile, dentro c’erano mamma, papà, un bambino di 8 e una bambinadi 3 anni. Quando ho visto l’orsacchiotto, ho pianto, lo ammetto. Chi sono? Non lo so, noi ci fermiamo al nostro lavoro”.
Un oggetto d’amore, diventato un simbolo.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Articolo patetico e strumentale, che contiene inoltre falsità, non mi sarei mai aspettato di trovarlo sul vostro giornale di norma più rispettoso per i morti.
Fake