Il Tempo e l’Amore. La sua vita e il suo mondo. Genova e le sue vittime si possono onorare anche con il sussurro di un figlio, Luigi Tenco. E la Rai l’ha fatto. Con discrezione, intelligenza, lasciando parlare la musica e il suo sospiro. E così doveva essere. Per quel viso ombroso, essenziale, taciturno. Spesso chino, abbracciato al suo immaginario che era realtà e sogno, dolcezza e passionalità. Tenco e la suggestione di parole semplici, del ragazzo della porta accanto e chi vuol capire, capisca l’evocazione o la ricerca di un amore totalizzante, senza incertezze. E quel Ciao Amore ciao, gridato con l’ossessione della carne, con un’impennata improvvisa, quasi fosse l’unica ragione di vita.
Altri interpreti, altre sensibilità, ma quel “Non saper fare niente in un mondo che sa tutto e non avere un soldo nemmeno per tornare” racconta una vita grama, con quell’urlo nel cuore sempre presente “Ciao amore ciao”. Dalidà ha parlato di purezza e trasparenza, Giuni Russo cambia tonalità per dare incisività, Mengoni sfodera tutta la voce. Bisogna amarlo Tenco. Con quel bisbiglio che tocca il cuore “E lontano, lontano nel tempo..” ci sarà un gesto, uno sguardo per ricordare. Con tenerezza. E quell’approccio diretto “Se stasera sono qui è perché ti voglio bene..”: una presenza, anche se forse “Hai bisogno di me e non lo sai”. E così “ Un giorno dopo l’altro / le strade sempre uguali, /le stesse case. /Un giorno dopo l’altro / e tutto e’ come prima /un passo dopo l’altro, /la stessa vita.” La monotonia da interrompere con un improvviso lampo: Genova irriconoscibile è morta. Con un fardello di memorie mai vissute, con il canto sommesso dei suoi eroi, con le anime chiuse di amarezza. Ricordando la voce di un figlio “Vedrai, vedrai, che cambierà..” E quell’uncino di camion a sfidare il cielo, triste scheletro di un’installazione mai voluta, a disegnare il fallimento dell’uomo senza principi umanitari.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano