Nel mezzo del caos suscitato dal caso Diciotti, ecco rispuntare la “promessite” populista, quell’arte di saper rivendere come nuovo discorso politico la retorica da anziani al bar. Un po’ come quando un Gianfranco Fini a fine carriera si scagliava contro lo Stato che non paga rapidamente i fornitori. E’ sempre successo e lo sanno tutti, fornitori compresi. Così come la realtà che la benzina non costa tanto, ma sono le enormi tasse che ci sono caricate sopra a pesare. Ma è così. Il ministro dell’Interno in affanno ci riprova. “Ancora oggi gli italiani pagano sulla benzina la guerra di Abissinia del 1935 e il disastro del Vajont. Stiamo lavorando per eliminare qualche accisa, almeno quelle più vecchie, per riportare un po’ di NORMALITÀ in questo Paese. Non abbiamo le bacchette magiche ma abbiamo preso degli impegni con i cittadini e intendiamo rispettarli”. Lo ha scritto su Fb il vicepremier Matteo Salvini. E per calare altre bombe mediatiche Salvini ha lasciato trapelare che incontrerà il premier ungherese Viktor Orbàn martedì 28 agosto a Milano. Proprio nella città simbolo della resistenza all’onda giallo-verde l’incontro dei campioni del populismo anti migranti. Come non rimanere senza parole?
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Oddio.. e’ anche la citta’ dove la Lega ha portato piu’ voti nel centro destra !!!
Quando capirete che dare contro a Salvini e’ solo controproducente al centro destra e,soprattutto, a Forza Italia?
Possibile che si e’ cosi’ politicamente imbecilli da non vederlo?
Bah !!!
Caro Walter, la questione va affrontata partendo dall’assunto che l’imbecille è lei e per dimostrare tale tesi le facciamo presente che alle amministrative del 2016 il partito che portò più voti al centrodestra fu Forza Italia con il 20,2% contro l’11,8% della Lega. La invitiamo quindi ad applicarsi nello studio dei dati e perché no in quello della buona educazione, che male non fa.