Minacce, danneggiamenti e offese, la sinistra si fa sempre riconoscere

Milano

Con il passare delle ore, all’episodio del cartello con la frase infame indirizzata a Salvini,  si viene a conoscenza di altre azioni messe a segno dai manifestanti e frasi pronunciati da sostenitori della sinistra, che di democratico hanno ben poco. A riferirle alcuni esponenti politici di centrodestra.

Silvia Sardone, consigliere regionale e comunale del Gruppo Misto, sottolinea il silenzio della sinistra “Il sindaco Sala parla di provocazione riguardo l’incontro Orban-Salvini, due leader democraticamente eletti glielo ricordo, ma tace sui vergognosi cartelli esposti ieri in piazza San Babila: ‘Salvini sei sulla rossa: a quattro fermate da qui c’è piazzale Loreto‘. Minacce di morte a un ministro della Repubblica nemmeno troppo velate. La sinistra, sempre pronta a stracciarsi le vesti e a bollare come razzismo ogni episodio che vede implicati immigrati, non si è minimamente dissociata sugli slogan e i cartelli messi in bella mostra alla manifestazione flop di ieri a Milano. Majorino ha detto che l’incontro tra Salvini e Orban è un insulto alla città, ma gli unici insulti che si sono sentiti sono quelli della piazza che lui stesso ha arringato: i veri fascisti sono quelli che usano questi slogan violenti, non chi difende il paese da un’invasione di massa di clandestini”.

Alessandro Morelli, capogruppo della Lega a Palazzo Marino invece denuncia,  “Ieri, a seguito dell’incontro a Milano tra il vicepremier italiano Matteo Salvini e il leader ungherese Viktor Orbán, attivisti di sinistra non hanno perso occasione per dimostrare il loro pacifismo e apertura, imbrattando la sede del Consolato Generale d’Ungheria e intonando cori e offese. Strano che i sostenitori della sinistra se la prendano con Orbán, a capo di un partito loro alleato in Europa, ma evidentemente la paura di veder tagliato il business dell’immigrazione è più forte del resto. Rimane la nostra solidarietà ai componenti del Consolato e ai cittadini ungheresi di Milano, ai quali assicuriamo che la nostra è una grande città, accogliente e aperta, e che questi personaggi non rappresentano per nulla la nostra cultura“.

Viviana Beccalossi, consigliere regionale lombardo del Gruppo Misto, in una nota commenta l’intervista del Corriere della Sera a Oliviero Toscani, in cui il fotografo ha dichiarato: “Mio padre ha fotografato Mussolini a piazzale Loreto, chissà dove fotograferò io Salvini“. “Quelle di Oliviero Toscani sono dichiarazioni gravi e inaccettabili: da professionista della fotografia a professionista dell’odio evidentemente il passo è breve. Mi auguro che il Ministro Salvini sappia difendersi da queste uscite che con la libertà di opinione non hanno niente a che vedere, denunciandolo in ogni sede. E’ evidente che un personaggio che ha sempre fatto della provocazione uno stile di vita, peraltro anche ben retribuito, evidentemente crede gli sia tutto concesso. La storia è sempre la stessa: chi da sinistra è pronto a difendere ogni minoranza religiosa, politica e razziale predica la tolleranza e poi semina l’odio. Basta con questi radicalchic che da Capalbio a Cortina hanno il cuore a sinistra ma il portafoglio rigorosamente a destra“.

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