Il Consiglio di Stato rade al suolo gli arbitrii di Sala sugli spazi in Galleria

Fabrizio c'è Milano

Il Consiglio di Stato ha raso al suolo la politica della Giunta Sala sulla Galleria. La giustizia amministrativa ha dato ragione ad alcuni esercizi commerciali e alla lunga battaglia che io e Forza Italia abbiamo intrapreso a favore del lavoro e della piccola impresa.

Il Consiglio di Stato ha definitivamente annullato gli atti con cui il Comune aveva arbitrariamente messo a gara solo alcuni spazi della Galleria occupati da Locali storici mentre aveva rinnovato  o addirittura fatto nuove concessioni senza gara a nuovi occupanti. La tesi delle Giunte di sinistra era che i marchi famosi portano lustro e meritano corsie preferenziali mentre tutti gli altri esercenti dovevano essere assoggettati a bandi pubblici senza considerare decenni di attività, investimenti, dipendenti occupati e valore storico e culturale.

In pratica il Comune, sotto Pisapia e Sala, ha seguito la assurda prassi di adottare una procedura diversa per ogni singolo negozio. Inevitabili i ricorsi a catena e i ritardi nelle assegnazioni. Dopo questa batosta l’Assessore  Tasca deve smetterla di fare il debole coi grandi marchi e il forte con le piccole imprese. Non è possibile che il lavoro di 30 o 40 anni di un ristoratore che mantiene aperto il locale, investe in edifici in pessime condizioni, dà lavoro a 30 persone, non sia tenuto in considerazione e venga messo in competizione con sgangherate società senza storie e requisiti. 

E’ arrivato il momento di smetterla con le scelte arbitrarie che poi finiscono per mettere tutto nelle mani della magistratura. Si accolga finalmente la  nostra proposta di fare un regolamento comunale dedicato a stabilire le regole, uguali per tutti, per rinnovare o mettere a bando le concessioni in Galleria e negli altri storico-artistici ambiti di pregio.

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