Dubbi, tanti dubbi. L’assalto alla Scuola di cultura popolare di via Bramantino, condannato da tutte le forze politiche (ministro degli Interni Matteo Salvini compreso) non ha convinto tutti. A partire dal fatto che le scritte sono tanto volgari da sembrare finte, come la scritta in arabo (oltre le conoscenze del leghista e forzanuovista medio), la svastica che gira dalla parte sbagliata o quel W Salvini lasciato lì come a sottolineare la matrice dell’assalto. “La matrice non politica e le scritte in arabo inneggianti ad Allah sono assolutamente evidenti e le ho personalmente sottolineate ai dirigenti della DIGOS di Milano. Quelle della sinistra sono infami strumentalizzazioni di chi non ha più niente da dire agli italiani, soprattutto a quelli che vivono nei quartieri popolari della periferia milanese” ha dichiarato Roberto Jonghi Lavarini del Movimento Sociale Europeo, storico gruppo di destra (ora vicino alla Lega) con molti simpatizzanti a Quarto Oggiaro. Sono dubbi per carità. E della faccenda si occuperanno le autorità competenti, ma finchè è permesso ci permettiamo di esprimere dei forti dubbi sulla reale matrice dell’accaduto.
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