Per capire quante possibilità ci sono che la Giunta Sala si prenda cura dell’edilizia pubblica milanese basta recarsi in via Tommaso Marino 7. Più precisamente al secondo piano, dove hanno sede alcuni gruppi consigliari. Lì, da alcune settimane, chiunque ha la necessità di fare una fotocopia o stampare un documento si trova davanti all’indegno spettacolo rappresentato qui sopra. Uno spettacolo che non va in scena in una casa popolare di qualche sperduta e bistrattata periferia, bensì in uno dei più prestigiosi palazzi cittadini il cui valore immobiliare è praticamente inestimabile. Un bene di tutti lasciato in preda al degrado, che necessiterebbe di un immediato intervento di ripristino per evitare che quella che si suppone sia un’infiltrazione d’acqua lo danneggi in modo ancora più grave. Qualsiasi buon amministratore di condominio avrebbe chiamato da tempo un’impresa per accertare l’entità del danno, valutare eventuali pericoli per le persone e predisporre un piano di lavoro per procedere con le necessarie riparazioni. Quelli che amministrano Milano, per ora, si sono limitati a far tirare un nastro e appendere un cartello che segnala il pericolo da qualche commesso del comune. Il tutto, è bene dirlo, sotto il naso di consiglieri d’opposizione pronti a sbraitare per ogni cosa che accade in città, senza avvedersi di quanto gli succede sotto il naso. Probabilmente perché li il naso ce lo mettono molto di rado.
Voi che abitate nelle case popolari, che vi lamentate per i citofoni rotti, gli intonaci scrostati, gli ascensori malfunzionanti, delle caselle della posta divelte, dei cancelli sfondati… visto come i nostri amministratori tengono casa loro, come pensate possano prendersi cura della vostra?
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