Il Museo del Novecento e il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, inaugurano in contemporanea due mostre dedicate alla figura di Margherita Sarfatti, frutto di un progetto unitario, con un unico catalogo edito da Electa. Le due esposizioni, autonome ma complementari, permettono di analizzare la complessa personalità di Margherita Sarfatti: al Museo del Novecento con un affresco sull’arte degli anni Venti a Milano, al Mart con una prospettiva sul ruolo di Margherita ambasciatrice dell’arte italiana nel mondo. La mostra milanese, aperta fino al 24 febbraio 2019, racconta come e quanto Margherita Sarfatti, con le scelte, gli scritti e l’attività politica, abbia avuto un ruolo determinate nell’affermazione del gusto “novecentesco” che ha influenzato la cultura italiana degli anni Venti, e nella creazione di un movimento artistico che ambiva all’affermazione internazionale. Margherita Grassini (Venezia, 8 aprile 1880 – Cavallasca, 30 ottobre 1961) nasce a Venezia in una importante famiglia ebrea, ma è con il cognome del marito Cesare Sarfatti, con il quale si trasferì a Milano nel 1902, che si affermerà come una delle figure chiave del sistema culturale italiano. Giornalista influente, curatrice, intellettuale, dettò la linea della critica dell’arte italiana per due decenni: dalla fine della Prima Guerra Mondiale ai primi anni Trenta. Con la sua attività a sostegno di alcuni artisti e la partecipazione alla vita culturale milanese e nazionale, contribuì, come nessun altro all’epoca, a delineare l’espressione del suo tempo. Donna intraprendente, ambiziosa e colta – grazie agli studi, alle frequentazioni familiari a Venezia e a Milano – ricoprì un ruolo di primo piano nella politica culturale dell’epoca, grazie anche al sodalizio con Mussolini. Nonostante la vicinanza agli ambienti politici e intellettuali internazionali, Sarfatti fu costretta a fuggire dall’Italia in seguito alla promulgazione delle leggi razziali (1938), per farvi ritorno dieci anni dopo in un contesto culturale radicalmente mutato e a lei ormai estraneo. L’esposizione al Novecento ripercorre la vita della Sarfatti attraverso l’ambiente in cui visse: 90 opere realizzate dai protagonisti di due decenni di arte italiana, in particolare del movimento “Novecento” di cui la Sarfatti fu l’anima critica. Dipinti e sculture di 40 artisti, tra cui Boccioni, Borra, Bucci, Carrà, Casorati, de Chirico, Dudreville, Funi, Malerba, Marini, Medardo Rosso, Sironi e Wildt, sono contestualizzate attraverso fotografie, lettere, inviti ai vernissage e libri d’epoca, abiti, vetri e arredi, permettendo un approfondimento sulla Milano negli anni Dieci e Venti del XX secolo. Il periodo in cui si inizia a delineare un moderno “sistema dell’arte” che vede coinvolti critici, galleristi, artisti e mercanti. Le mostre d’arte contemporanea guadagnano l’attenzione del pubblico borghese, base di un mercato artistico in crescita. Critici e giornalisti firmano anche articoli dedicati alla gallerie milanesi e scrivono le introduzioni ai cataloghi che accompagnano le esposizioni. Margherita Sarfatti, Ugo Ojetti, Raffaele Calzini, Vincenzo Bucci, Raffaele Giolli, Enrico Somarè sono tra i principali sostenitori delle nuove tendenze con posizioni teoriche basate sull’auspicio di un recupero della solidità delle forme e di composizioni armoniose di matrice classica. “Segni colori e luci. Note d’arte” è il titolo di una raccolti di scritti di Margherita Sarfatti pubblicata nel 1925, dalla quale emergono scelte, predilezioni particolari e idee generali sull’arte e gli artisti del tempo. Nel pensiero dell’autrice la qualità estetica si concretizza in un fare disciplinato, dove “costruttivo” e “razionale” prevalgono su “sensibile” e “apparente”, nella prospettiva di “opere ugualmente lontane dalle passionali improvvisazioni e dalle imitazioni della realtà”. Il suo richiamo alla “sincerità” implica il “sacrificio dell’orpello”, la “rinunzia all’effetto facile, più piacevole”, cui contrappone “sobrietà e limitazione”: un’idea di sintesi salda e ben strutturata delle forme. L’allestimento espositivo illustra l’attività e la parabola della vita della Sarfatti attraverso 11 sezioni: Milano, centro di modernità – Margherita Sarfatti nella città che cambia – La rete culturale milanese: artisti, critici, galleristi – Le note d’arte di Margherita Sarfatti: segni, colori e luci – La nascita del movimento artistico “Novecento” – Il “Novecento Italiano” – Il “Novecento Italiano” e la sua organizzazione – Gli orientamenti del gusto e gli acquisti pubblici: il caso delle collezioni milanesi – Il rapporto di Margherita Sarfatti col potere – Dalla redazione dell’Avanti all’esilio dall’Italia.
Orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30
Biglietto intero 10€
Informazioni: 02 88444061 c.museo900@comune.milano.it – museodelnovecento.org – electa.it
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.