Rocco Casalino detta le sue leggi di uomo che voleva comandare, eventualmente manipolare, brillare di luce propria, fin dal giorno in cui ha deciso che la televisione prima e la politica poi l’avrebbero incoronato con il successo. A ritroso, dal Grande Fratello alle trasmissioni sportive fino al ponderato abbraccio con il M5S, la sua vita sembra dipanarsi con una precisa finalità, da perseguire con calcolo opportunistico e costanza. Sembra sempre sopra le righe, amante della bella vita, convinto che il suo ego sia praticamente infallibile, che le sue gaffes non siano tali, ma strumentali e opportune, che la sua fine furbizia dia risultati ottimi. Per tutti questi motivi il privilegiato Casalino è diventato un semidio. Almeno per i pentastellati che, essendo emersi molto spessi senza un pregresso culturale, davanti a un giornalista anche laureato in ingegneria, si inchinano con devozione e obbediscono senza fiatare.
Mentana nel bel periodo in cui i grillini avevano il buon senso di farsi pochissimo intervistare, diceva “Gli esponenti pentastellati hanno deciso di non intervenire durante questo speciale per punirci…Questa è una bambinata. L’ufficio comunicazione del M5s, con questa decisione, ritiene di fare una ritorsione nei nostri confronti. Potete capire che in ambienti meno eleganti si potrebbe dire ‘chi se ne frega”. Ma oggi Rocco Casalino è capo ufficio stampa e portavoce del presidente del Consiglio, guadagna 169mila euro lordi annui. Più del premier Giuseppe Conte. Meritocrazia? Più di Conte?
Le domande del Corriere: Se come dice lei i Cinque Stelle insistono sulla meritocrazia, non le sembra di percepire una cifra molto elevata rispetto al suo curriculum?
«Sono ingegnere elettronico e giornalista professionista, parlo 4 lingue. Ho diretto per 4 anni l’ufficio comunicazione M5S del Senato e sono stato il capo comunicazione di una campagna elettorale al termine della quale il Movimento ha preso quasi il 33%. Se parliamo di merito e lo confrontiamo con lo stipendio dei miei predecessori non ho nulla di cui vergognarmi…anzi».
Ma non la mette in imbarazzo percepire di più del premier o di altri esponenti di governo?
«La scorrettezza sta nel paragonare la retribuzione di una carica politica con quella di un professionista. Oltretutto la mia è in linea con quelle dei miei predecessori. Faccio notare che sono centinaia i dirigenti della Pubblica amministrazione con uno stipendio più alto del premier, una anomalia dovuta al fatto che in anni passati la retribuzione del presidente del Consiglio era cumulabile con quella da parlamentare. È evidente che con me si sta giocando sporco».
Per amore di cronaca, Espresso specifica “Lo stipendio di Rocco Casalino si compone di tre voci: 91mila euro di trattamento economico fondamentale a cui si aggiungono 59mila euro di emolumenti accessori e 18mila di indennità. Per un totale, appunto, di poco inferiore ai 170mila euro annui. Una cifra assai più alta di quella che spetta allo stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il quale, non essendo deputato, deve accontentarsi di 114mila euro lordi all’anno”.
Secondo solo a Casalino, ma comunque meglio remunerato di Conte, è Pietro Dettori, altro big della comunicazione 5 stelle e fedelissimo di Davide Casaleggio. Per lui, assunto nella segreteria del vicepremier Luigi Di Maio come “responsabile della comunicazione social ed eventi” ci sono 130 mila euro annui. Vicecapo di quella stessa segreteria è Massimo Bugani, 80 mila euro all’anno, altro nome di rilievo della galassia pentastellata. I due sono infatti tra i quattro soci dell’associazione Rousseau che gestisce le piattaforme del Movimento 5 Stelle ed è diretta emanazione della Casaleggio associati (il fondatore è Gianroberto Casaleggio e l’attuale presidente è il figlio Davide).” Dov’è il criterio d’uguaglianza?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano