I sindaci pronti a fare ricorso al Tar e alla Corte costituzionale contro l’emendamento al decreto Milleproroghe che ha tagliato i fondi previsti dal bando periferie. Lo ha comunicato il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, che ha partecipato ieri pomeriggio al coordinamento dei sindaci metropolitani nella sede della Città metropolitana di Milano.
“Faremo ricorso al Tar perché ci sono stati stornati dei fondi che erano oggetto di una convenzione, quindi un contratto sottoscritto tra il sindaco e il segretario generale della presidenza del Consiglio di ministri”, ha spiegato Decaro, proseguendo “Oltre al dato politico legato al fatto che i sindaci hanno preso un impegno con i cittadini, oltre al dato politico che la Presidenza del Consiglio dei ministri ha preso un impegno con i sindaci e con i cittadini e poi non lo ha mantenuto, cancellando le risorse, c’è anche un tema giuridico: i sindaci hanno preso degli impegni giuridicamente vincolanti con professionisti e aziende per la progettazione e per l’esecuzione delle opere pubbliche”, Tecnicamente il ricorso al tribunale amministrativo verrà presentato da un coordinamento di 327 Comuni, mentre diversa è la procedura per quello alla Consulta.
“L’Anci – ha precisato Decaro in conferenza stampa – non è un soggetto giuridico che può assumersi la titolarità del ricorso alla Corte costituzionale. Per il Tar servono 300 Comuni, mentre per il ricorso alla Corte costituzionale serve l’interlocuzione con la Regione, trattandosi di una materia concorrente”. Le Regioni già pronte a far partire il ricorso sono Lazio e Toscana, come ha confermato anche il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Di comune accordo con il presidente della Regione e con il vicepresidente del Consiglio delle autonomie locali, Rossana Soffritti, abbiamo deciso di convocare l’assemblea delle autonomie locali e di sollevare la questione di costituzionalità sul decreto di conversione del Milleproroghe”.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845