Mostre: ‘Arte liberata’, dal sequestro al museo

Cultura e spettacolo

Tra il 2014 e il 2016 furono confiscate alla criminalità organizzata nell’ambito di un’inchiesta per gravi reati finanziari in Lombardia. Da domani le 69 opere d’arte frutto del sequestro potranno essere ammirate a Palazzo Litta, a Milano, riunite nella mostra ‘Arte Liberata’. La collezione confiscata comprende pezzi di autori italiani e stranieri del XX e XXI secolo, alcuni anche di grande rilievo nel panorama artistico internazionale.  Nella rassegna – curata da Beatrice Bentivoglio-Ravasio – si ritrovano una rara scultura di Jean Arp e due di Arnaldo Pomodoro, una serie di opere su tela di Victor Vasarely, un precoce ‘empaquetage’ di Christo, un’importante grafica di Andy Warhol che ritrae Giorgio Armani, nonché capolavori dei principali rappresentanti dell’arte povera e concettuale da Giuseppe Penone a Pier Paolo Calzolari. Notevoli anche i lavori di Castellani e Spalletti, le accumulazioni di Arman, il Senza Titolo di Gianni Colombo, la grande tela di Emilio Vedova. La collezione è stata affidata dall’Agenzia nazionale per i beni confiscati al Segretariato regionale del Mibact per la Lombardia. Per il futuro l’obiettivo è di creare a Milano un ‘polo museale’ dell’arte liberata, proprio in un immobile confiscato. Nell’attesa dello spazio, al termine dell’esposizione a Palazzo Litta (il 18 novembre), la collezione sarà esposta alla Civica Galleria di Arte Moderna di Bergamo Gamec.

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