Nelle loro telefonate agli anziani si spacciavano per avvocati o amici di un loro parente, solitamente un figlio o un nipote, rimasto coinvolto in un incidente stradale o in un altro grave problema. Approfittando della preoccupazione e dello stato di agitazione delle vittime riuscivano a conquistare la loro fiducia, e si facevano consegnare contanti e gioielli necessari, secondo loro, per proteggere il parente da gravi conseguenze legali.
I carabinieri sono però giunti all’arresto proprio dell’esattore della banda, Ciro Laposta, 33 anni, di Napoli, con precedenti specifici. L’accusa è quella di truffa pluriaggravata. I militari dell’Arma lo hanno catturato a casa sua, nel capoluogo campano, dove stava scontando gli arresti domiciliari per una rapina in strada.
Secondo gli inquirenti della Procura di Milano, era lui che si presentava personalmente alle vittime facendosi consegnare grosse cifre di denaro. I carabinieri sono alla ricerca dei suoi due complici, quelli che contattavano gli anziani al telefono raccontando loro la storia del finto incidente, complici che per il momento non sono ancora stati identificati.
Dalle indagini condotte dal pm Giancarla Serafini, che ha chiesto e ottenuto dal gip Cristina Mannocci la custodia cautelare in carcere del malvivente, sarebbe emerso che i casi di truffa messi a segno da Ciro Laposta a Milano e hinterland, tra il novembre 2017 e il febbraio di quest’anno, sono ben 7. Il 33enne era un trasfertista della truffa che si spostava da Napoli a Milano per commettere i suoi crimini. Ma, grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti intorno alle abitazioni delle vittime e all’analisi dei tabulati telefonici, gli investigatori dell’Arma sono riusciti a risalire fino a lui. Molto importanti per le indagini anche le descrizioni rese da alcune vittime, che lo hanno descritto come un uomo alto e magro, sotto i quarant’anni, capelli rossicci vestito sempre con un giubbotto verde di tipo militare.
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