Sassuolo-Milan 1-4
Se insisti e persisti, raggiungi e conquisti.
Un detto tradotto dal latino che può spiegare la vittoria rossonera a Reggio Emilia col Sassuolo.
Il Milan affetto dalla “pareggite” delle ultime tre gare di campionato aveva sempre mostrato un buon calcio ed era sempre stato superiore all’avversario ma non aveva raccolto i 3 punti, colpa delle numerose occasioni sprecate e di alcuni errori individuali in difesa che erano costati cari.
A Reggio Emilia invece, pur in emergenza per l’assenza di centravanti di ruolo, vince segnando 4 gol, tutti da fuori area, nella sfida più complicata vista la posizione in classifica del Sassuolo e il bel calcio espresso dalla squadra di De Zerbi, oltre alla condizione fisica eccellente dei neroverdi.
Vince insistendo sul progetto tecnico, senza modificare moduli o interpretazioni di gioco ma limando un po’ alla volta i difetti, perseverando nella filosofia di calcio che Gattuso sta portando avanti convinto nonostante le critiche, perché come avevamo già detto: se continui a giocare bene e a creare molto, prima o poi i risultati arrivano. Certo, è sicuramente presto per dire che il Milan sia decollato e ci sono parecchie cose da sistemare partendo dalla fase difensiva, però intanto i 3 punti sono arrivati, il gioco continua ad esserci e il Diavolo è riuscito finalmente a chiudere la partita, sapendo anche soffrire. Il prossimo obiettivo è quello di vincere senza prendere gol.
Suso è tornato a segnare (doppietta), ne aveva un bisogno immane e la corsa ad abbracciare Gattuso dopo il primo gol è l’immagine più bella della settimana rossonera, come a far capire, qualora ce ne fosse bisogno, che la squadra è con il mister. In gol anche Kessie che si scrolla di dosso gli errori sotto porta delle ultime gare e Castillejo che ha timbrato il cartellino con un bel mancino. Sugli scudi manca solo Calhanoglu che a detta di Gattuso butta giù le porte in allenamento. I rossoneri lo aspettano, ne hanno bisogno.
Analisi tattica.
4-3-3 Milan. 4-3-3 Sassuolo.
Entrambe le squadre giocano col falso nove. Il Sassuolo con Boateng per scelta. Il Milan con Castillejo per costrizione data l’assenza dei centravanti malconci.
Intensità elevata degli emiliani nel primo tempo che cercano una pressione alta superata però dal palleggio basso dei rossoneri chiesto da Gattuso. Quando il Milan esce dal primo pressing trova gli spazi aperti per sviluppare la manovra velocemente, da questa situazione nascono le prime occasioni e arriva il primo gol.
Castillejo e Calhanoglu si scambiano di ruolo un paio di volte per provare a sorprendere la retroguardia neroverde.
I centrocampisti del Milan si muovono bene mentre la linea difensiva resta troppo schiacciata in un paio di occasioni lasciando lo spazio al fraseggio del Sassuolo che trova qualche imbucata pericolosa.
Il fraseggio di qualità del Milan è di difficile lettura e questo porta i rossoneri a creare le occasione che significano vantaggio di 3 gol grazie ai mancini da fuori.
Il Sassuolo prova ad assediare l’area rossonera con molti uomini e trova la rete. Il Milan comunque si compatta in modo organizzato e in contropiede trova la punizione dal limite che porta al quarto gol.
La vicinanza della società.
Dopo il pareggio di Empoli lo stato maggiore del Milan, praticamente al completo, ha fatto visita a Milanello per incontrare la squadra e tenere un discorso prima dell’allenamento agli ordini di Gattuso. La dirigenza e la proprietà hanno voluto mostrare vicinanza alla squadra in vista della complicata trasferta in Emilia contro il Sassuolo, rinnovando una dichiarata e immutata fiducia al tecnico.
Missione compiuta, perché il Milan scende in campo nel posticipo della domenica con l’intenzione di fare una buona partita, di portare a casa i 3 punti e di dimostrare che il lavoro e il progetto vanno avanti. E ci riesce.
È importante che i giocatori e l’allenatore percepiscano nell’aria quella fiducia che può spingere una squadra a dare di più. Brava la società a capire il momento e a fargliela sentire, bravi staff e calciatori a recepirla e trasformarla in energia e adrenalina positiva.
I processi di crescita passano anche e soprattutto da queste piccole cose che poi, tanto piccole non sono.
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Andrea Mutti
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