Le leggi sono uguali per tutti e non possono essere forzate per motivi umanitari o morali
Riassumendo i fatti emerge la dicotomia tra buonismo e regole, e se volete, tra la giustizia e prassi permissiva che nuoce al diritto. Corrado Ocone, filosofo liberale suggerirà l’interpretazione corretta proponendo una radicale riforma dello Stato
Il sindaco di Riace Domenico Lucano ha dimostrato una “spigliatezza disarmante, nonostante il ruolo istituzionale rivestito”, nell’ammettere “pacificamente più volte, ed in termini che non potevano in alcun modo essere equivocati, di essersi reso materialmente protagonista ed in prima persona adoperato, ai fini dell’organizzazione di matrimoni ‘di comodo'”. Lo afferma il procuratore di Locri Luigi D’Alessio, in una nota. (Ansa)
. “Lei – dice Lucano – ha solo la possibilità di tornare in Nigeria. Secondo me l’unica strada percorribile, che lei si sposa! Io sono responsabile dell’ufficio anagrafe, il matrimonio te lo faccio immediatamente con un italiano. Mi fa un atto notorio dove dice che è libera e siccome è richiedente asilo non vado ad esaminare i suoi documenti perché uno che è in fuga dalle guerre non ha documenti. Se succede questo in un giorno li sposiamo”.
“I “guai” per Lucano cominciarono quando la Prefettura di Reggio Calabria, lo scorso anno, dispose un’ispezione nel Comune di Riace dalla quale emersero una serie di irregolarità nell’utilizzo dei finanziamenti governativi per la gestione dei migranti. I risultati dell’ispezione fecero scattare l’inchiesta della Procura della Repubblica di Locri da cui sono emersi gli illeciti che oggi hanno portato all’arresto di Lucano e della compagna, TesfahunLemlem. (Beppe Fiorello)
“Il problema è evidente: in una civiltà del diritto, le leggi vanno rispettate da tutti, non possono essere forzate per motivi “umanitari”. In prima istanza perché i motivi umanitari sono soggettivi e, in seconda istanza, perché se una legge non piace ci sono procedure democratiche per cambiarla. Certo, in una tirannide ci si può opporre alla legge, pagandone le conseguenze e assumendosene la responsabilità a testa alta, ma questo non mi sembra il caso del nostro Paese. Se un’autorità dello Stato si oppone alle leggi del suo Stato evadendole, non fa che minarne la credibilità e la fiducia dei cittadini.
D’altronde è una vecchia storia, spesso avallata da certa parte della stessa magistratura: si ritiene giusto esentarsi dal rispetto della legge per motivi morali. Si pensi solo un attimo a come vengono tollerate, non da oggi, le occupazioni di fabbricati in barba ad ogni legittimo diritto alla proprietà privata (che, fra l’altro, è sancito dalla Costituzione).
Dimostra “…la manifestazione di una profonda crisi dello Stato e delle sue strutture, che letteralmente non funzionano più e non godono più della fiducia dei cittadini e persino dei loro rappresentanti È evidente che se non si parte da qui, cioè dalla messa a fuoco del problema prima, e dalla messa in atto di una seria riforma dello Stato poi, continueremo ancora per anni a vivere in un pantano fatto di anarchia e impotenza al tempo stesso. Possiamo permettercelo?” (Corrado Ocone)
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