Così per ridere, ma non troppo. Dove può guardare il passante, in ogni quartiere, per evitare il degrado? E’ un indovinello senza risposta. A volte la puzza ti allarma e segna il sentiero per evitare il punto critico del marciume, o il rifiuto è talmente ingombrante che è obbligatorio cambiare strada, ma poi? I rifiuti raccontano come vivi, cosa mangi, la tua cultura, la tua indifferenza. Sono una spia che dovrebbe scomparire il più presto possibile, per non rimpiangere, per rinnovare le idee. Ma i bar eliminano senza riflettere, accatastano ogni cosa, creano ingorghi, quasi volessero liberarsi del passato. E la merce diventa putrida, a volte, testimone di stravizi e fretta. Le case rispettano la differenziata, almeno quelli che hanno senso civico, ma con l’arrivo dei migranti, la loro chiusura alle regole, la pulizia ritorna ad essere un’utopia. I rifiuti, insomma, non raccontano sempre dignità e ordine. Ma se un bel giorno vai alla fermata di Rogoredo per prendere il metro, ansimante per la premura e trovi un ingombro improvviso, che fai? Sorridi se sei molto conciliante, ma ti chiedi “Ma chi è quel vandalo che ha cambiato i mobili di casa e ha accatastato i vecchi, qui?” Perchè di vandalismo gratuito si tratta. Ieri Repubblica costatava “Cambio di mobili a Nolo… W la civiltà. Mm Rovereto”. Così un utente del gruppo di abitanti di NoLo a Milano ha segnalato sui social l’insieme di rifiuti ingombranti trovati stamane in viale Monza all’altezza della fermata Rovereto. I mobili, come si vede dalle foto, sono stati abbandonati, probabilmente di notte, proprio di fronte a una della uscite del metrò. Non si conoscono i colpevoli, ma i cittadini hanno intanto allertato l’Amsa”
L’Amsa è sollecita quasi sempre, ma i cittadini, soprattutto stranieri, non hanno ancora imparato che ci sono servizi e luoghi preposti?