E’ iniziata la fase processuale che dovrà mettere un punto sulla vicenda che nell’ottobre del 2017 ha scosso un’intera comunità quando l’esplosione di un ordigno aveva letteralmente sventrato un palazzo di via Dante. Per gli inquirenti si era trattato di un regolamento di conti per un debito non saldato.
Nei giorni scorsi a carico di otto imputati si è tenuta la prima udienza del processo abbreviato, fra questi Roberto Manno, presunto esecutore dell’attentato dinamitardo.
Secondo quanto è emerso in Tribunale, il giorno prima dell’udienza, il 20 settembre, uno dei testimoni del processo sarebbe stato oggeto di minacce da parte di un parente di uno degli imputati. Gli inquirenti avrebbero interrogato sull’episodio Giuseppe Manno, cugino di Roberto e familiare di altri due imputati del processo.
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