Non ci voleva uno scienziato per comprenderlo. Ieri tuttavia se ne è avuta l’ennesima conferma. Milano ieri ha sforato il tetto delle 35 giornate di superamento dei limiti delle polveri sottili. Nonostante il divieto di circolazione dei Diesel Euro 3 scattato dal 1 ottobre.
Dunque proprio nei giorni in cui non circolavano i diesel i livelli si sono alzati perchè la concentrazioni di polveri sottili a Milano e in pianura padana dipende da fattori climatici.
C’è stato un grande miglioramento negli ultimi 30 anni ma è stato determinato dal progresso tecnologico che ha abbattuto le emissioni di fumi e polveri. Impalpabili invece i risultati delle misure che in 7 anni la sinistra ci ha somministrato. Le statistiche dimostrano che non servono Area C, piste ciclabili, domenica senza traffico, divieti di circolazione, divieti ai diesel, queste misure non sono servite a un fico secco.
Questo dato è confermato dalla osservazione che ogni giorno i livelli crescono o decrescono in maniera identica sia a Milano sia dove non sono applicati i provvedimenti anti auto.
Invece, nonostante queste smentite, il Sindaco Sala e l’assessore Granelli vanno avanti con i loro provvedimenti ispirati al pregiudizio contro l’auto e la mobilità privata e all’indifferenza verso il lavoro e le attività produttive.
E così, senza verificare i dati delle centraline, fra poco cercheranno di imporci il Pums, Area B e pure il pedaggio per le auto ibride in Area C.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Provate a sospendere l’attività dell’inceneritore di Figino e vediamo cosa succede.
Non è che possiamo farne a meno, ma pensare che non contribuisca alla cappa di smog sulla città è omissione di capacità d’analisi da parte del Sindaco e della sua maggioranza.