Non ci sono stati feriti ma le vittime devono veramente ringraziare qualche santo protettore. Sabato notte, poco dopo la mezzanotte, alcuni ignoti hanno gettato sassi e addirittura un mattone contro le macchine che passavano per via Sant’Arialdo, vicino alla stazione ferroviaria di Rogoredo e al limite del «boschetto della droga».
I gesti inconsulti conosciuti al momento dalla polizia e compiuti sia dal cavalcavia Pontinia, sia dalla strada stessa, sono quattro e hanno ridotto in frantumi finestrini e parabrezza. Per quanto rilevato dalle testimonianze raccolte, si tratterebbe di “due o tre persone”, apparentemente giovani, anche se le vittime a causa del buio, della velocità dell’attacco e dello choc che ne è derivato non hanno potuto notare dettagli utili agli investigatori della Questura.
La polizia non sembrerebbe credere a una trappola tesa dai drogati del boschetto per rapinare gli automobilisti. Infatti la corte dei miracoli che frequenta il bosco è composta da drogati privi di forze e lucidità, che quasi non si reggono in piedi. Sembra improbabile anche la bravata di ragazzini annoiati perché tutti sanno che quello è un punto dove fermarsi è estremamente pericoloso, perché dal buio potrebbero sbucare sia i tossici che i marocchini che hanno il controllo dello spaccio e sono violenti e senza scrupoli.
Proprio sabato sera il comitato di quartiere ha organizzato una manifestazione con la posa di fiaccole che hanno illuminato il degrado di questa periferia problematica.Questa iniziativa ha disturbato e bloccato il lucroso commercio dei maghrebini e questi agguati potrebbero rappresentare una ritorsione, per spaventare i residenti e mostrare chi davvero comanda.
Fortunatamente le vittime hanno avuto l’intelligenza di non fermare le macchine nel punto dell’aggressione, bensì di frenare più avanti a una distanza di maggior sicurezza. Dal racconto della loro nottata di terrore su alcuni profili Facebook risalta l’idea che si sia trattato di tossici che volevano procurarsi soldi per l’eroina. Una ragazza racconta: «Penso di essere viva per miracolo… Qualche metro prima del ponte abbiamo visto un ragazzo che ci è passato davanti alla macchina e si è fermato a destra. Di colpo il ragazzo ha alzato il braccio. Mia mamma con la coda dell’occhio ha visto il braccio alzato e d’istinto ha accelerato… Quel bastardo ci ha lanciato un sasso contro la macchina e ci ha distrutto il vetro destro posteriore…».
La polizia continua le indagini e non scarta comunque nessuna ipotesi, visto che questa drammatica zona della città ha abituato gli inquirenti ad aspettarsi di tutto.
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