I genitori si interrogano sui social, il disagio è diffuso, perchè la puzza che ancora si propaga dopo l’incendio al capannone di rifiuti di via Chiasserini alla Bovisasca, fa bruciare la gola e arrossa gli occhi. E’ un odore insopportabile quasi fosse di ferro o gomma bruciati. Qualcuno è uscito di casa con la mascherina pensando ad un pericolo di intossicazione. Il fumo si propaga portando sconcerto e dubbi fino al quartiere Pagano. Le operazioni di spegnimento, riferiscono i vigili del fuoco, dureranno a lungo, probabilmente per giorni. Tenere le finestre chiuse come consiglia Sala è interrompere le abitudini quotidiane, ma ATS (Agenzie di Tutela della Salute) raccomanda anche di astenersi da attività fisica all’aperto ed evitare il consumo di vegetali o altri alimenti conservati all’esterno.
L’Agenzia ARPA, l’Agenzia regionale di protezione ambientale, spiega così questo cattivo odore dilagante: il vento sta soffiando da nord verso sud e sta spostando anche gli odori prodotti dal rogo. Ma essendo piuttosto debole, precisano ancora i tecnici, non ha la forza di disperdere fumo e maleodore”, rassicura però sull’assenza degli inquinanti più pericolosi.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845