di Riccardo Boccolucci
Forse Donald Trump aveva ragione, forse dietro le scuse “piatte” del Re Salman il Presidente degli Stati Uniti aveva intravisto la verità. E’ molto probabile che – nelle prossime ore – l’Arabia Saudita ammetterà l’omicidio di Jamal Khashoggi, affermando che sia trattato di “un errore”, dopo averlo negato categoricamente per due settimane.
Prendendo in considerazione diverse fonti a conoscenza dei piani sauditi, citate per esempio dal New York Times e dalla CNN, il governo di Riyadh potrebbe presto ammettere l’omicidio del giornalista, avvenuto presumibilmente lo scorso 2 ottobre nel consolato saudita a Istanbul, avvenuto “per errore” durante un interrogatorio finito male.
Stando a quanto emerso, il tutto sarebbe avvenuto per mano di un agente dell’intelligence saudita, caro amico del potente principe Bin Salman. L’interrogatorio sarebbe stato approvato dallo stesso, il quale avrebbe previsto la possibilità di riportare – anche tramite l’uso della forza – il giornalista in Arabia Saudita.
Per il momento è molto complicato stabilire con certezza cosa sia successo a Kashoggi, scomparso da più di due settimane. L’ipotesi più probabile, quella che ormai viene data per certa da quasi tutte le ricostruzioni, è che sia stato ucciso all’interno del consolato da agenti sauditi inviati di proposito dal regime di Riyadh, tra cui un esperto di autopsie, e che il suo corpo sia stato poi smembrato e trasferito in un altro luogo.
Intanto nella notte appena trascorsa la polizia turca ha ispezionato il consolato e, nella giornata di oggi, il Segretario di Stato Mike Pompeo ha incontrato Salman.
Seguiranno aggiornamenti.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845