Aumentano i valori delle diossine a Milano. Dopo l’incendio di via Chiasserini il secondo filtro dell’Arpa per rilevare la presenza di diossine e furani nell’area della zona Bovisasca ha registrato l’aumento della loro concentrazione nell’aria a 6.7 picogrammi per metrocubo/teq.
In una nota dell’Arpa si legge “Si conferma comunque, come già evidenziato nella giornata di ieri, che i valori riscontrati consentono di classificare questo incendio tra quelli con impatto medio-basso rispetto ad eventi analoghi, ad esempio Corteolona e Bruzzano”
“I tecnici dell’Agenzia attribuiscono questo innalzamento, rispetto ai valori rilevati sul primo filtro e diffusi ieri, a un insieme di concause. Innanzitutto, man mano che i vigili del fuoco hanno proseguito con le operazioni di spegnimento dell’incendio raffreddandolo con l’acqua, la temperatura dell’incendio si è abbassata. Di conseguenza, il pennacchio più freddo, che in origine si alzava verso il cielo fino a quote rilevanti per poi disperdersi su grandi volumi, ricadeva più rapidamente al suolo e con una inevitabile minore diluizione delle sostante presenti, come già rilevato anche in occasione di altri incendi di lunga durata” – sottolinea l’Arpa. “Occorre considerare che, nell’evoluzione degli incendi di questa natura, l’impatto complessivo può modificarsi in relazione alle possibili modifiche delle procedure operative imposte dalle quantità del materiale combusto. In questo caso particolare, dopo la combustione della parte più superficiale dei rifiuti andati a fuoco nelle prime fasi dell’incendio, il materiale sottostante, composto da ammassi molto compressi di rifiuti misti, ha cominciato a produrre molto fumo a causa della scarsissima circolazione di ossigeno al suo interno”.
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