Inter – E venne la settima

E venne il derby di Milano. E venne la settima vittoria dell‘Inter. Consecutiva.

Vincere il derby allo scadere dopo aver condotto la partita a lungo ed essersi quasi mangiati le mani per le numerose occasioni fallite lascia in bocca il sapore dolcissimo di una vittoria che sancisce la supremanzia cittadina, almeno fino a lprossimo derby di ritorno.

Quando alcuni tifo stavano già colpevolmente lasciando lo stadio per dirigersi verso casa, provati dal terribile ventoche ha spazzatol’intera serata del derby, la testata di Icardi ha fatto esplodere S.Siro, liberando la gioia della sponda nerazzurra.

Se c’è una cosa che non si può rimproverare all’Inter di quest’anno è indubbiamente la capacità di crederci fino alla fine, e questo aspetto è certamente sinonimo di grande mentalità e coesione di squadra. E‘ successo anche ieri sera, per l’ennesima volta in stagione, quandol’Inter è riuscita a strappare con ferocia e in pieno recupero la vittoria, ancora una volta sull’asse Vecino-Icardi.

L’Inter ha vinto di fatto un derby importante con pieno merito, alla luce delle nume rose occasioni da rete create nel primo tempo, anche se il secondo tempo è stato più equilibrato, col Milan che ha cercato di gestire la gara senza tuttavia rendersi praticamente mai pericoloso dalle parti di Handanovic.

L’undici di Spalletti ieri sera ha mostrato la solite distanze corte tra i reparti, difesa ermetica coi due centrali Skriniar e De Vrij in grado di stritolare nella loro morsa Higuain, centrocampo di grande sostanza e generosità, con Brozovic e Vecino autori di una gara sontuosa, pur condita da qualche usuale imprecisione di troppo.

Dopo un breve periodo iniziale di studio, il primo tempo è diventato di marca decisamente nerazzurra, con il colpo di testa di Perisic sventato da Donnarumma, l’incrocio dei pali colpito da De Vrij e la colossale occasione sprecata da Vecino in area di rigore, a testimonianza della supremanzia espressa in campo, alla faccia di chi pronosticava che il Milan avrebbe fatto la partita e l’Inter agito di rimessa.

L’ingresso di Borja Valero per l’infortunato Nainggolan non ha in sostanza modificato l’atteggiamento della squadra, anche se la presenza del belga garantisce indubbiamente maggiorre attività e velocità nelle ripartenze. Borja tuttavia ieri sera ha disputato la solita partita intelligente, dispensando fosforo nelle giocate e cucendo il gioco con l’usuale sapienza, anche se a tratti la manovra offensiva risulta ancora un pò troppo scolastica nel suo sviluppo, ma questo è un aspetto da migliorare che coinvolge l’intera squadra.

Il secondo tempo nerazzurro  invece, è stato decisamente meno bello rispetto al primo, con l’Inter che si è un pò spenta ed ha agito sostanzialmente a fiammate. Nel finale si è addirittura abbassata sulla propria trequarti, per poi andare a colpire nel recupero con Icardi, che ha fulminato di testa l’incerto Donnarumma, autore di un’uscita quanto meno rivedibile.

Se la squadra inizia ad avere un’impronta e una fisionomia da grande, non si può allo stesso tempo non riconoscere che Icardi è il suo valore aggiunto. Gli si può chiedere certamente di partecipare di più alla manovra a ripiegare a sostegno dei centrocampisti, ma ieri sera col suo ennesimo gol decisivo ha probabilmente fatto cambiare il giudizio anche all’ultimo dei suoi detrattori.

L’inter dunque è padrona di Milano, ma deve imparare a vincere prima le partite, chiudendole con la stessa determinazione con la quale le riagguanta nel finale, altrimenti questa rischiosa abitudine potrebbe pericolosamente condizionare il prosieguo della stagione, considerati gli avversari da affrontare.

Ora testa al Barcellona però, (che sebbene privo di Messi e della difesa titolare resta una delle migliori formazioni a livello europeo) e alla Lazio. Se la squadra manterrà questa attenzione e questo atteggiamento mentale mostrati finora, potrebbe esserci di che divertirsi.

Avanti Inter

Diego Stroppa