La mobilità è il futuro di Milano ma la giunta vara un ennesimo piano di divieti e stop ai diesel

Milano

Più si dimostrano inutili i divieti alle auto diesel più il Comune insiste nell’applicarli e ampiarli. Ieri é stato il 45° giorno di superamento dei livelli di inquinamento e puntuale oggi è scattato il divieto di circolazione in citta ai diesel Euro 4.

Mentre le colonnine dello smog vanno su e giù a seconda del vento e del clima la sinistra si affida alle unica parole che conosce: divieti, blocchi, piani.

Giusto ieri è partita la discussione per l’approvazione del Piano Urbano della Mobilità sostenibile (Pums.)

Sala e Granelli sono proprio fermi alla cultura del 900 dei “piani” per risolvere i problemi.

Il Pums in cui tanto confidano é un piano nato già vecchio. Si basa su dati superati: la domanda di mobilità é una rielaborazione del 2013 su una indagine del 2005, i parcheggi conteggiati sono quelli del 2013 (nel frattempo ne hanno tagliati 6000), il Trasporto pubblico considerato è quello del 2013, le statistiche sulle merci sono del 2007!

Insomma con dati vecchi di 5 anni si vorrebbe determinare lo scenario dei prossimi 10 anni, in un settore dove l’evoluzione tecnologica galoppa. Ieri ad esempio sono comparsi in città i monopattino elettrici in sharing, fra qualche anno avremo le auto a guida automatica ma la sinistra col paraocchi continua col suo mantra: bloccare, tassare, limitare la mobilità privata.

Nel Pums c’è tutto l’armamentario ideologico: zone a traffico limitato, zone 30 km, piste ciclabili, sosta a righe gialle e blu in tutta la città, Area C per tutti (in futuro pure per le moto), Area B vietata progressivamente a tutti i Diesel, zero parcheggi sotterranei, pochi incentivi e solo per i veicoli commerciali elettrici (che sono pochissimi e costano un botto).

Nel Pums c’è anche il tradizionale impegno a parole per il trasporto pubblico, ma senza tempi e senza che siano indicate le risorse necessarie e dove trovarle: unica certezza che aumenta il biglietto e solo per far funzionare l’esistente e con bus sempre più vecchi e inquinanti.

Ho già presentato più di 200 emendamenti per mitigare gli effetti deleteri che Area B, l’unica concreta novità del piano, produrrà.

Forza Italia chiede deroghe agli ingressi per gli anziani che non possono cambiare auto, per quelle imprese artigiane e commerciali che non possono ammortizzare in qualche mese l’investimenato per la sostituzione dei mezzi, per i turnisti, per le auto storiche.

Chiedo aiuto alle categorie e chi ama la libertà di movimento. Non svegliatevi solo quando vi arriveranno le prime multe di Area B.

2 thoughts on “La mobilità è il futuro di Milano ma la giunta vara un ennesimo piano di divieti e stop ai diesel

  1. Il comunismo genera nati vecchi. L’ideologia nata da Marx ed Engels si basa, e continua a basarsi, su idee ottocentesche. Non si sono ancora resi conto che il mondo è cambiato, è andato avanti. E noi continuiamo a votare delle cariatidi. Quando ce ne accorgeremo?

  2. Ritengo che gli appelli alla logica rimarranno inascoltati. C i mezzo ci sono tante centinaia di miliardi per obbligare gli italiani (non c’è solo Milano) a comperare auto nuove. Fabbricanti e commercianti ringraziano. E il PIL cresce a marce forzate.

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