Barcellona – Inter, sfida terribile

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Dopo essersi iniettata una buona dose di autostima e fiducia attraverso le sette vittorie consecutive tra campionato e Champions, l’Inter si appresta ad affrontare la gara di andata della terza giornata europea stagionale, che prevede per i nerazzurri la terribile sfida in trasferta nel magnifico stadio del Barça, con ogni probabilità gremito come consuetudine e dentro il quale tutte le squadre si sentono sistematicamente in soggezione.

Se il Barcellona rimpiange l’assenza di Messi e della difesa titolare, l’Inter in ogni caso non può sorridere: accanto a Nianggolan infortunatosi nel derby, ad oggi è quantomeno incerta la presenza dei croati Perisic e Brozovic, anch’essi usciti malconci dalla vittoriosa stracittadina di domenica sera.

Ad ogni modo, se c’è una partita europea che suscita esaltazione e ricordi indelebili nell’immaginario collettivo del popolo interista è probabilmente, ancor più della finale di Madrid del 2010, la semifinale al Nou Camp contro il Barcellona di Messi e Ibrahimovic.

Quella partita rappresenta a tuttoggi uno dei massimi momenti della storia recente della Beneamata. Il 3-1 (Pedro, Sneijder, Maicon, Milito) dell’andata a  SanSiro e lamancata remuntada che produsse l’innocua sconfitta per 1-0 (Piquè) del Camp Nou, lanciarono l’Inter in finale e sul tetto d’Europa, dopo divers ilustri nei quali erano state raccolte unicamente le briciole (CoppeUefa) anzichè la torta di nozze (Champions).

Ma prima di allora? Solamente quattro incontri in gara ufficiale, due nelle stessa stagione ed altri due qualche anno prima. Nella fase a gironi della Champions 2009/10, i nerazzurri pareggiarono 0-0 in casa e poi persero 2-0 (Pedro, Piquè) in terra catalana. Il primo incrocio tra Inter e Barcellona, avvenne durante la seconda fase a gironi dell’edizione 2002/03: l’Inter di Cuper prima pers emalamente in Spagna 3-0 (Saviola, Cocu, Kluivert) e poi pareggiò in casa 0-0.

In totale quindi, sei sfide, 1 vittoria nerazzurra 2 pareggi e 3 successi blaugrana, con l’Inter di fatto che non ha mai perso in casa, ma è sempre uscita sconfitta dalle sfide in trasferta. E questo a petto non è propriamente incoraggiante, ad essere franchi.

Ma tralasciando numeri e statistiche, ciò che conta è che ogni partita va giocata a prescindere da tutto, e quello che i tifosi e la società si devono augurare per questa sfida è sicuramente un atteggiamento maturo e consapevole della squadra, accompagnato da quella personalità e tenacia che si sono già intraviste quest’anno nelle gare europee, e ultimamente anche in campionato.

Le due vittorie consecutive in Champions hanno spostato le iniziali previsioni della critica e dei tifosi più pessimisti, ma chiaramente ancora non sono garanzia di passaggio agli ottavi, ci vuole davvero poco per rimettere tutto in discussione e riaprire i giochi in ottica qualificazione.

Affrontare Tottenham, PSV e ora Barcellona significa riaffacciarsi in ognicaso al palcoscenico della nobiltà europea perduto per troppo tempo, e ora che si è tornati l àdove tutti auspicavano, occorre quantomeno vendere cara la pelle.

Nessuno pretende chel’Inter schianti il Barcellona a domicilio, piuttosto che si affronti la gara con convinzione nei propri mezzi e si lotti su ogni pallone, col piglio di una squadra finalmente matura per reggere questo tipo di competizione.

La chiave della sfidasarànon averpaura di guardarenegliocchigliavversari, L’Interdevetornare a farel’Inter, in fondo è questoquelloche si voleva, no?

Avanti Inter.

Diego Stroppa

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