Alessandro De Chirico, vicecapogruppo in Consiglio comunale ha espresso posizioni chiare in merito alla mozione antiaborto presentata ieri: “Non ho firmato la mozione di Amicone perché volevo leggerla con attenzione. Ora che l’ho fatto sono convinto di non sostenerla. Capisco perfettamente la provocazione politica, ma da liberale ritengo che non si possa tornare al Medioevo. Noi dobbiamo sostenere il diritto alla vita, alla procreazione e alla famiglia. Ma dobbiamo sostenere in maniera ancora più forte la libertà di scelta di una donna. Non siamo più negli anni ‘70 in cui il sesso libero era un tabù. Oggi bisogna parlare di sesso sicuro e protetto, di genitorialità consapevole e di welfare aziendale. Investire nei consultori pubblici e nei centri alla vita, come peraltro già si fa. Sono d’accordo con Amicone quando afferma che oggigiorno è più facile comprare un animale domestico piuttosto che mettere al mondo un bambino. Come fanno le giovani coppie a mantenere un figlio se non hanno un lavoro e certezze nel loro futuro? Nel XXI secolo non si vive di aria e amore, e nemmeno di reddito di cittadinanza. Servono politiche attive per sostenere il lavoro perché senza di quello non si costruiscono solide basi per far crescere una famiglia. Mi domando se Forza Italia, nato come un partito liberale, non stia prendendo una piega un po’ troppo conservatrice, diventando un partito di nicchia, più interessato ai voti dei nostalgici piuttosto che guardare alla società contemporanea”.
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