Non c’era “amore”, quella sera, nel ghetto di San Lorenzo. E Desirée moriva, i carnefici si accanivano sghignazzando, acqua e zucchero negli ultimi istanti di agonia. Ma l’amore di cui parla, presidente Fico, dove si compra? L’inchiesta recita : “Desirée è stata prima drogata e poi sottoposta a ripetuti rapporti non consenzienti come provato anche da varie lesioni riscontrate sul corpo e sulle parti intime”. Ma l’orrorre non finisce qui. I medici, come riporta il Messaggero, avrebbero trovato anche un segno di bruciatura di sigaretta sul suo corpo. Seviziata e torturata come un manichino.
Quanti chili di quell’amore, presidente Fico, sono sufficienti per lenire il dolore, per combattere i migranti neri abituati alla ragione della violenza? L’ironia è per l’impossibilità di capire quella sua battuta che risolve degrado, rabbia, malvagità con l’amore. Un amore che non contempla la cattiva politica, l’indifferenza, l’assenza del suo partito preposto al governo di Roma e all’incapacità di commisurare un’idea al reale. La sua filosofia d’opposizione all’interno di un governo di cui percepisce oneri e onori, fa pensare ad un protagonismo inspiegabile: lì è e lì deve condividere. Diversamente sposi la Boldrini, girafrittate da record, capace di riproporre lo ius soli strumentalizzando la tragedia. D’altronde anche i suoi evidentemente centri sociali scaricano con veemenza ogni addebito ai migranti. Ma che tutti i luoghi di nessuno siano più o meno gestiti dagli immigrati africani spesso clandestini è una realtà inconfutabile.
A Roma come a Milano. Quell’amore di cui parla esiste, forse, nelle illusioni di Majorino e Sala, nelle manifestazioni che invocano l’accoglienza indiscriminata, nei sogni di un’ideologia che i comuni mortali non di sinistra chiamano “buonismo”. Ma nella realtà chi vive nei ghetti creati per lo spaccio e abbandonati al degrado non ama gli innominati autori di quella tragica situazione e vuole giustizia e attenzione. Anche i residenti di San Lorenzo.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano