Maggio 1968: a Milano, Città studi, un gruppo di ragazzi si ferma davanti a una panchina sulla quale è seduto un senzatetto, un barbone. Un episodio demandato alla generosità di quel gruppo che lo sostiene e si interroga sulla precarietà dei tanti che vivono in povertà. E ancora, dopo 50 anni si rinnova il ricordo, ogni anno, con una Cena dell’Amicizia. Nel frattempo, spiega Famiglia Cristiana, “quel gesto di solidarietà ha continuato a esprimersi in tutti questi anni attraverso la Cena dell’amicizia Onlus, un’associazione milanese al servizio degli ultimi, di chi soffre una condizione di grave emarginazione sociale, di chi è solo, uomini e donne senza fissa dimora, accogliendoli e lavorando per il loro reinserimento nella società. Oggi Cena dell’amicizia conta sull’impegno di cento volontari e di sette operatori professionali che lavorano nelle strutture di accoglienza diurne e notturne per persone senza dimora, dove vengono accolte persone segnalate dai Servizi sociali e anche dai Centro di ascolto parrocchiali”
Per celebrare il suo primo mezzo secolo di vita, la Cena dell’amicizia ha scelto uno spettacolo di musica e danza, il cui ricavato andrà in beneficienza, a sostegno delle attività e dei progetti dell’associazione: il 31 ottobre, presso il Teatro dell’arte della Triennale di Milano, andrà in scena María de Buenos Aires, opera tango con musiche di Astor Piazzolla e testi di Horacio Ferrer. Sul palcoscenico sarà protagonista il complesso cameristico Crismada Tango, nato nel 2002 nell’ambito del dipartimento World music del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Ma le celebrazioni vedranno il loro momento culminante in un convegno all’Università Cattolica di Milano il 16 novembre, con il tema “A cena di solidarietà: 50 anni di percorsi di accoglienza con le povertà estreme”, aperto a tutti. L’incontro sarà occasione di riflessione.
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